(“Saudi women are now free to drive – but not to speak about it”, di Julia Rampen per The New Statesman, 27 settembre 2017, trad. Maria G. Di Rienzo. Ndt.: nello stesso giorno, 27 settembre, questo blog ha ricevuto 58 visite dall’Arabia Saudita, cifra irrisoria che diventa rilevante solo per la provenienza – di solito, se arriva un visitatore saudita al mese è tanto. Cercavano questi nomi, le donne di cui ho scritto e tradotto per anni: Manal Al-Sharif, Wajeha al-Huwaider, Fawzia Al-Oyouni. Sono le attiviste femministe che hanno sfidato per anni il divieto di guida automobilistica per le donne nel loro paese e perciò sono state incriminate, arrestate, multate ecc. senza che ciò le inducesse mai a por termine alle loro campagne per i diritti umani delle donne.)
Le donne in Arabia Saudita possono finalmente avere patenti di guida, secondo il decreto reale. Nel mentre…
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