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La ricamatrice di Winchester – Tracy Chevalier * Impressioni di lettura

(Titolo originale “A Single Thread”, trad. Massimo Ortelio; originale pubblicato nel 2019; edizione italiana da me letta Neri Pozza del 2020)

“La ricamatrice di Winchester” è un romanzo ambientato nel 1932 e 1933 in Inghilterra, prevalentemente a Winchester, appunto. La protagonista è Violet Speedwell, un donna nubile di trentotto anni, etichettata ormai dagli altri come zitella. Nella prima guerra mondiale ha perso il fratello maggiore e il fidanzato; il fratello minore, Tom, è sposato e ha due figli.

Violet ha abitato con la madre a Southampton fino a che non ha deciso di andare a vivere da sola, anche perché la madre la opprime con le sue lamentele e non ha per lei alcuna considerazione. Così ha preso in affitto una stanza a Wuinchester e ha ottenuto un trasferimento di ufficio dalla compagnia di assicurazioni per cui lavora come dattilografa. Il denaro che guadagna le basta appena per tirare avanti, ma la libertà che ha conquistato la ripaga da ogni sacrificio, anche se la gente spesso la guarda con sospetto, perché è una donna che vive da sola.

In realtà nella casa in cui abita ci sono, oltre alla padrona, altre due inquiline.

Andando a visitare la cattedrale (ho guardato le foto in rete, è un edificio davvero imponente e suggestivo) ammira alcuni cuscini ricamati. Sono opera di un gruppo di donne, dirette dalla signorina Louisa Pesel, che organizza il lavoro e disegna e prepara i modelli. Il gruppo deve preparare molti cuscini, di varie dimensioni, per vari usi, e anche dei sacchetti per la questua. Violet si unisce al gruppo e impara a ricamare. È un modo per sentirsi parte di qualcosa.

Fa amicizia soprattutto con una delle altre ricamatrici, Gilda.

Conosce anche un uomo, Arthur, più vecchio di lei, che viene a suonare le campane nella cattedrale; è attratta da lui e anche lui diventa suo amico, anche se non si vedono spesso, lui abita in un paese distante quattordici miglia ed è sposato.

La storia di Violet è una storia semplice, perché lei è una donna comune, ma nello stesso tempo è speciale: la scrittrice dipinge un personaggio molto umano, complesso e credibile e il racconto dei fatti della sua vita, sia quelli più banali che quelli più importanti, procede in modo da destare sempre curiosità, come se fosse un romanzo di suspense. Del resto Tracy Chevalier, a mio parere, è una grande narratrice e i suoi personaggi femminili sono sempre molto belli ed emergono dalle pagine, come se fossero veri.

Violet, nella sua vita di persona “normale”, compie delle scelte coraggiose, per l’epoca in cui vive, e rimane sempre fedele a stessa. Sullo sfondo l’ascesa al potere di Hitler, che genera inquietudine.

Il titolo della versione inglese, tradotto alla lettera, è “Un singolo filo” e secondo me è più legato alla storia (anche se è innegabile che Violet ricami dei cuscini per la cattedrale di Winchester). Alla fine del romanzo l’autrice spiega che Louisa Pesel è esistita davvero e che nella cattedrale ci sono i cuscini di cui parla il romanzo. In effetti in una delle foto della cattedrale che ho visto su Wikipedia, si notano sulla panche di legno dei cuscini colorati.

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I frutti del vento

L’ultima fuggitiva

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Il passeggero – Cormac McCarthy * Impressioni di lettura

(Titolo originale “The Passenger”, trad. Maurizia Balmelli ; originale pubblicato nel 2022; edizione italiana digitale da me letta Einaudi del 2023)

Un libro difficile, ma anche intrigante.

Per commentarlo non posso evitare di rivelare la trama, o almeno una sua parte, quindi consiglio di non procedere oltre nella lettura dell’articolo a chi volesse gustare il romanzo senza conoscerne niente.

Più o meno all’inizio di ogni capitolo vi sono diverse pagine scritte in corsivo che vedono come protagonista Alicia, la sorella minore del “vero” protagonista, Bobby Western. La ragazza, dalla mente geniale, dialoga con strani personaggi che popolano le sue allucinazioni e, come si scoprirà, è morta suicida, molto giovane. Bobby era innamorato di lei e si sente in colpa per la sua morte: questo rimorso e quell’amore lo accompagnano per tutto il romanzo.

Bobby è un sommozzatore e durante un’immersione vede, con un compagno, un jet affondato. Nel velivolo manca la scatola nera e anche uno dei passeggeri. Si capisce subito che Bobby e il suo collega non avrebbero dovuto vedere quell’aereo, anche se non se ne saprà il motivo.

Ma da quel momento la vita di Bobby diventa via via una fuga, fino a che non decide di rifugiarsi all’estero.

Prima di lasciare gli Stati Uniti, il protagonista si reca in vari luoghi per motivi diversi e incontra e parla con vari personaggi: amici, conoscenti, sua nonna, persone in una casa di cura che avevano conosciuto Alicia nel periodo in cui anche lei era stata ricoverata. Da queste conversazioni veniamo a conoscere la sua storia e quella della sorella, o almeno parti di essa, ad esempio che il padre di Bobby e Alicia era un fisico che ha lavorato al progetto dell’atomica: questo, in qualche modo, ha influito sui figli.

A me sembra che queste conversazioni abbiano anche lo scopo di parlare di certi argomenti, come la guerra, la bomba atomica e il periodo della sua costruzione a cui parteciparono tanti fisici e scienziati, la matematica, i Kennedy e l’assassinio di JFK. Non intendo dire che questi dialoghi non siano funzionali alla storia, perché “Il passeggero” è essenzialmente un romanzo psicologico, a mio parere, e quindi è attraverso i dialoghi che si esprimono i personaggi. Però è comunque un po’ come se ogni conversazione fosse un quadro che ha come soggetto un determinato tema; in alcuni casi ci sono più quadri su uno stesso tema. Una mia interpretazione bislacca? Probabile.

Bobby è un solitario, molto legato al ricordo della sorella e al senso di colpa, e a un certo punto sembra quasi che si incammini verso una sorta di autodistruzione passiva. È comunque un personaggio che si segue con empatia (almeno così è stato per me).

Forse non ho capito del tutto il senso di questo romanzo, se ve n’era uno diverso da quanto ho scritto sopra, comunque mi è piaciuto.

Non ricordavo che McCarthy, come Saramago, non usasse i simboli di inizio e fine dialogo, ma questo non rappresenta per me una difficoltà. Anzi, in qualche caso mi pare che l’assenza di questi simboli renda la lettura più fluida, e per un testo che è molto centrato sull’interiorità come “Il passeggero” mi sembra uno stile particolarmente adatto.

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Oscura e celeste – Marco Malvaldi * Impressioni di lettura

Una finestra sul passato, uno sguardo ironico ma molto attento e un racconto in cui si mescolano fantasia e storia, direi molta storia, ma narrata come fosse un romanzo.

A Firenze c’è la peste e Galileo Galilei si trova coinvolto nelle indagini su un delitto; un delitto scomodo, perché investigare in un convento di clausura non è agevole nemmeno per l’uomo di chiesa che se ne fa carico; Galileo, con l’aiuto delle sue figlie, suore proprio in quel convento, riesce a scoprire la verità.

La trama gialla è ben costruita, ma ho apprezzato il romanzo, come altri di Malvaldi, anche e soprattutto per l’ironia (sono monotona, vero?) con cui descrive personaggi e situazioni nonché per gli aspetti storici, come l’atteggiamento della Chiesa (e delle varie parti della Chiesa) nei confronti di tutte le scoperte scientifiche che parevano minare le affermazioni della bibbia, in particolare quelle astronomiche. L’autore descrive con precisione anche le condizioni di vita in un convento di suore, sottolineando anche quali fossero le motivazioni – per meglio dire costrizioni, perché spesso di questo si trattava – che inducevano le giovani donne a prendere il velo.

Infine, come ci informa in una sorta di postfazione proprio l’autore, Malvaldi ha voluto rendere anche onore alle donne che hanno dato notevoli contributi alla scienza e che sono pressoché sconosciute: una delle suore, un personaggio inventato, si ispira ad Agnes Pockels, pioniera della fisica a cavallo tra il XIX e il XX secolo (citazione pag. 246 dell’ebook).

Sinossi

L’Europa è in guerra, le risorse scarseggiano ed è in corso una pandemia: no, non stiamo parlando di attualità ma dell’anno 1631. A Firenze la peste infuria, il Granduca dà disposizioni per limitare i contagi ma c’è chi sa trarre beneficio dalle situazioni di emergenza: tra gli altri, un “filosofo naturale” che con la scusa del morbo ha ottenuto di stampare il suo ultimo libro in città anziché a Roma, eludendo gli accaniti controlli dell’Inquisizione. È Galileo Galilei, l’uomo che con il suo “cannone occhiale” ha scoperto le fasi di Venere e i satelliti di Giove, che fa esperimenti sul pendolo e sulla caduta dei gravi e adesso sta per pubblicare il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo: un’opera scritta in volgare affinché tutti possano capire che non l’uomo con i suoi dogmi bensì il Sole sta al centro dell’universo.

La vista di Galileo, però, è sempre più appannata, e le sue minute devono essere trascritte per il tipografo dalla figlia Virginia, che ha preso il velo nel convento di San Matteo in Arcetri. E come osservando attentamente la Luna si scopre che è coperta di macchie, così anche un luogo di preghiera, a frequentarlo assiduamente, rivela aspetti inattesi: c’è chi dice, per esempio, che alcune sorelle “ricevano”; che in una cella il lume rimanga acceso troppo a lungo; che una notte si sia udito il suono di un corpo che cade…

Galileo dovrà portare luce in un mistero più buio di una notte senza stelle, ma nulla può fermarlo perché lui sa che ogni cosa illuminata ha una parte oscura: sta a noi capire da che lato osservarla. E quando arriviamo a vederla nella sua interezza, ci avviciniamo alla nostra natura celeste.

Marco Malvaldi torna al giallo storico riportando in vita il padre della scienza moderna: un toscano verace, amante del vino e della tavola, incline alle facezie ma capace di volgere il proprio straordinario ingegno alla conoscenza, consegnandoci gli strumenti attraverso cui pensare il futuro.

Il romanzo è stato pubblicato da Giunti Editore nell’aprile 2023 in formato cartaceo e digitale.

Altri libri di Marco Malvaldi a cui ho dedicato un articolo

Il borghese pellegrino

Vento in scatola

Negli occhi di chi guarda (citazione)

Odore di chiuso

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Una spina nel fianco (Bree Taggert #3) – Melinda Leigh * impressioni di lettura

(titolo originale “Drown Her Sorrows”, 2021; traduzione di Lorenza Braga, edizione italiana digitale del 2022, Amazon Crossing)

Ho letto tutti e tre i romanzi che hanno come protagonista Bree Taggert e mi sono piaciuti tutti. Bree ha avuto un’esperienza terribile nell’infanzia: il padre ha ucciso la madre prima di suicidarsi e lei è riuscita a salvare se stessa, la sorella e il fratello minori nascondendosi; questo ha segnato la sua vita ed è restia ad aprirsi a nuovi affetti. È comunque sempre pronta ad agire in prima persona e a non tralasciare alcuna traccia. Da piccola è stata aggredita da un grosso cane che l’ha quasi uccisa; le sono rimaste cicatrici che ha in parte nascosto con dei tatuaggi e il terrore per i cani. Piano piano, però, riesce a fare amicizia due di essi, giungendo perfino ad adottare uno di questi.

Bree è aiutata nelle sue indagini da un ex poliziotto, Matt Flynn, la cui sorella gestisce un rifugio per animali abbandonati (quasi come l’autrice).

I romanzi mi sono piaciuti per i personaggi, oltre che per le trame gialle; dei tre forse quello che ho apprezzato di più per questo aspetto è proprio il terzo.

Ho visto che in lingua inglese sono usciti anche i volumi 4 e 5 della serie.

Nel seguito la sinossi dei primi tre romanzi pubblicati in italiano e la biografia dell’autrice riportata nell’ebook.

Sinossi

Chi conosceva Holly non sarà mai al sicuro, finché non troveranno l’assassino della ragazza.

Lo sceriffo Bree Taggert scopre il corpo di una giovane donna che galleggia sulle rive dello Scarlet River: un biglietto nell’auto abbandonata fa pensare al suicidio. L’autopsia, però, rivela una storia diversa: Holly Thorpe era già morta, quando è caduta giù dal ponte ed è finita in acqua. Mentre Bree e il suo investigatore Matt Flynn indagano, i segreti della vita privata di Holly vengono a galla e la soluzione dell’omicidio si complica. Holly si è lasciata alle spalle un matrimonio litigioso, un capo che mostrava di essere personalmente coinvolto da lei e un rapporto difficile con Shannon, sua sorella. Ciascuno di loro aveva un motivo per ucciderla. Quando Shannon viene terrorizzata dal macabro scherzo di uno stalker, e il primo sospettato delle indagini muore, le certezze di Bree sono capovolte e lei deve guardare il caso da una nuova angolazione. Ma non c’è tempo: l’assassino colpisce Bree e Matt da vicino. Devono fermarlo prima che sparga il sangue di una persona da loro amata.

L’autrice

Autrice di grande successo secondo le classifiche di Amazon e del Wall Street Journal, Melinda Leigh è un’ex funzionaria di banca. Dopo essersi unita all’associazione Romance Writers of America, ha deciso che scrivere era più divertente di analizzare i rendiconti finanziari. Tra gli altri premi, il romanzo d’esordio di Melinda, She Can Run, è stato nominato come Miglior primo romanzo dall’International Thriller Writers. Dei suoi numerosi libri, Amazon Crossing ha pubblicato Nell’ora del bisogno (2018), Ti do la mia parola e Un omicidio senza cadavere (2022), primo e secondo episodio della serie Bree Taggert. Melinda Leigh è cintura nera secondo dan di kenpo karate, insegna autodifesa alle donne e vive in una casa disordinata con la sua famiglia e un piccolo branco di animali, adottati dai centri di recupero. Per maggiori informazioni, visitate http://www.melindaleigh.com.

Ti do la mia parola (Bree Taggert #1)

Per Bree, detective della omicidi, l’assassinio della sorella diventa un agghiacciante déjà vu.

Per più di venticinque anni, la detective di Philadelphia, Bree Taggert, ha messo da parte gli spaventosi ricordi d’infanzia dell’omicidio-suicidio dei suoi genitori. Quando la sorella minore, Erin, viene uccisa in un crimine che richiama quella tragica notte, in Bree tornano a galla le immagini di testimoni innocenti e un matrimonio burrascoso finito in una sparatoria. C’è solo un’agghiacciante differenza: il marito di Erin, Justin, è scomparso.

Bree sa quanto è esplosivo il confine tra amore e odio, ma le prove contro il suo problematico cognato non quadrano. Facendo squadra con Matt Flynn, un vecchio amico di Justin, ex investigatore e istruttore dell’unità cinofila, Bree giura di scoprire i segreti della vita e della morte della sorella. L’ha promesso anche a Kayla e a Luke, i giovani figli di Erin.

Mentre le indagini proseguono, il pericolo colpisce vicino alla loro casa. La famiglia di Bree è sorpresa ancora da una stretta mortale. E, stavolta, per la detective potrebbe essere fatale.

Un omicidio senza cadavere (Bree Taggert #2)

Alyssa ha visto uccidere la sua amica, però manca un indizio fondamentale: la vittima.

Bree Taggert è chiamata per una sparatoria in un campeggio che rimane chiuso durante l’inverno. Quando arriva, il nuovo sceriffo si trova davanti a un crimine sconcertante. Non c’è assassino, né vittima, né sangue. Nessuno a parte Bree crede all’unica testimone, Alyssa, un’adolescente senzatetto che sostiene di aver visto qualcuno sparare alla sua amica.

Per individuare il killer e rintracciare la ragazza, Bree chiede l’intervento dell’ex agente Matt Flynn e del suo cane poliziotto. Sotto il ghiaccio del Grey Lake, invece, Bree e Matt ritrovano il corpo massacrato di uno studente universitario scomparso… E non è l’unico della serie.

Quando altri due giovani spariscono e spuntano nuovi cadaveri, Bree deve scoprire il legame tra gli omicidi. È certa solo di un particolare: sono stati generati dalla furia dell’assassino. E quando anche Alyssa non si trova più, Bree deve correre contro il tempo: la sua testimone potrebbe diventare la prossima vittima.

Pubblicato in: Segnalazione nuove uscite

Villa Barzotti – Carla Cristini – Segnalazione

Segnalo la pubblicazione, nel luglio 2022, del romanzo “Villa Barzotti” di Carla Cristini. È il primo pubblicato da questa scrittrice, ed è in formato cartaceo, per i tipi di Porto Seguro Editore.

Questa la quarta di copertina

Cosa significa essere famiglia? Sono i legami di sangue che danno senso ai legami stessi o sono le relazioni quotidiane? Villa Barzotti è un racconto che vuole indagare proprio su questi aspetti, partendo da un’idea di famiglia ottocentesca per finire in relazioni sempre più aperte alle trasformazioni sociali del nostro tempo. Una grande villa, una famiglia benestante, ma con i suoi problemi. I personaggi di questa storia, tutti diversi e dalle mille sfumature, ci porteranno nel loro mondo, alla scoperta di legami che vanno oltre il sangue, ma che si aggrappano a qualcosa di molto più profondo.

L’autrice

Carla Cristini è nata a Firenze il 23 gennaio del 1959, risiede nel Chianti ed è in pensione da un anno.

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Sara al tramonto – Maurizio De Giovanni * citazione

(ed. Rizzoli 2018)

Sto leggendo questo romanzo, la cui protagonista, Sara, è davvero particolare. Per ora sembra una storia intrigante

La gente, rifletté Sara resistendo al sonno, si aggrappa. Non fa altro, alla fine. Si aggrappa a una persona, a un animale, a un ricordo. Si aggrappa alle bollette, al mutuo, alle vacanze. Si aggrappa per non affondare, fissando gli occhi su qualcosa di vicino per non dover guardare lontano, dove risiede solo l’abisso.

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La partita va giocata – Annalisa Scaglione * impressioni di lettura

(Pubblicato da Scatole Parlanti il 24 gennaio 2020.)

C’è un paese, Crescobene, con una squadra di calcio – il San Pantaleo F.C. – che ha buone probabilità di concludere il campionato in testa alla classifica e passare così al professionismo.

C’è però un annuncio improvviso da parte del parroco: il campo di calcio è stato venduto. Presto si scopre che al suo posto l’acquirente intende costruire un parcheggio. I giocatori non ci stanno e nemmeno gli altri abitanti del paese e cercano quindi di capire quali siano i motivi della decisione e se vi sia la possibilità di bloccare la vendita. Qualcuno però sa… e qualcun altro piano piano intuisce che la faccenda ha le radici nel passato, un passato tenuto segreto… e che vede coinvolti, in vario modo, alcuni dei protagonisti.

Dopo le prime pagine – il tempo di fare conoscenza con Crescobene e i suoi abitanti – sembra anche al lettore di trovarsi lì, nel paese, fra la canonica e lo spogliatoio del San Pantaleo F.C., a condividere la speranza di poter risolvere in qualche modo il problema che sembra insolubile e a porsi domande sul perché il parroco abbia preso una risoluzione tanto inaspettata quanto sgradita.

Le vicende dei singoli si sviluppano intrecciandosi in modo perfetto con quella che coinvolge tutto il paese: ogni dettaglio, ogni scena, ogni parola ha il suo perché. Tutti – o quasi – i personaggi che compaiono sono parimenti protagonisti e insieme si adoperano per raggiungere l’obiettivo comune – salvare il campo di calcio – mettendosi in gioco in vari modi, ma senza perdere di vista la cosa più importante: la verità e la lealtà sono valori imprescindibili, come lo sono anche l’amicizia e il rispetto.

La vendita del campo può sembrare un evento di poco conto, ma per Crescobene è invece di importanza fondamentale e gli sforzi degli abitanti per impedirla si possono leggere anche come una sorta di metafora.

I personaggi sono molto vivi, realistici e ben caratterizzati psicologicamente. (Sono anche tutti simpatici e interessanti, a mio parere.) La narrazione procede seguendo ora quello ora quel personaggio e risulta molto efficace; ha un ritmo incalzante che rende la lettura avvincente.

Come penso sia chiaro da quanto ho scritto, “La partita va giocata” è un romanzo corale, nel senso più vero e migliore del termine.

È un gran bel romanzo, insomma. E ti lascia dentro un sapore buono. E non ditemi che di questi tempi non c’è bisogno, di qualcosa di buono.

Sinossi (dal libro)

Il San Pantaleo F.C. è l’orgoglio di Crescobene, una squadra di calcio composta unicamente da ragazzi della cittadina e che ruota attorno all’universo dell’omonima parrocchia. Grazie all’alchimia creata dal Mister, assistito da Michelangelo, figlio della perpetua di don Donato, la favola del piccolo club potrebbe sfociare nell’agognata promozione, che condurrebbe al professionismo. La doccia fredda arriva quando il San Pantaleo rischia di non poter più utilizzare il proprio terreno di gioco: il parroco, proprietario del campo, ha deciso di liberarsene a malincuore, per evidenti problemi economici dei conti parrocchiali, cedendolo a una società estera che lo trasformerà in un parcheggio. Fuori dal clamore collettivo e dall’attenzione che la vicenda suscita anche sul piano nazionale, qualcuno comincia a riflettere, a cercare la vera ragione che ha portato don Donato a una scelta tanto impopolare, indagando fra antichi segreti, dubbi inconfessati e colpi di scena.

L’autrice (dal libro)

Annalisa Scaglione è nata nel 1970, ha compiuto studi classici ed è laureata in Giurisprudenza. Vive e lavora in Liguria, dove il romanzo è idealmente ambientato. La partita va giocata è la sua prima pubblicazione.

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Di qui qualche anno – Francesco Zampa – impressioni di lettura

L’autore si affida a un romanzo distopico dalle tinte cupe del noir per trattare un tema che è purtroppo sempre di grande attualità, la violenza di genere.

La storia è ambientata in un tempo che potrebbe essere il presente o un futuro molto prossimo e descrive una situazione altamente drammatica: le donne vengono decimate da una misteriosa malattia e molte delle superstiti non sono più fertili. Questo significa che l’umanità intera è a rischio di estinzione ma nemmeno una prospettiva così grave impedisce comportamenti violenti e dispotici di una parte degli appartenenti al sesso maschile nei confronti delle poche donne sopravvissute.

La ricerca da parte del protagonista, il detective Kenneth Eckart, di una ragazza scomparsa non può che causare ulteriori violenze e problemi da parte di chi vorrebbe rintracciarla per averla per sé. Nella sua indagine il detective non può contare altro che su se stesso ma non si arrende, anche perché nella vicenda è coinvolta sua moglie Leyla, che lui ama molto.

Il romanzo si articola in un alternarsi di parti narrate in terza persona con altre in cui è il protagonista, cioè Eckart, l’io narrante. Questo consente di seguire la storia da più punti di vista.

Il personaggio di Eckart mi ha ricordato Philip Marlowe (di Raymond Chandler), per il suo ostinarsi a seguire tracce, indizi e intuizioni anche quando sa o prevede che farlo gli porterà soprattutto guai, senza piegarsi a compromessi e rimando fedele ai propri valori.

Sinossi

In un presente indefinito, un male misterioso fa strage di donne fertili e una mutazione spontanea preserva le superstiti con la sterilità. Molti uomini cadono nella disperazione, vittime collaterali, mentre si scatena una guerra silenziosa per il possesso della ambite prede rimaste, sullo sfondo di una società ancora organizzata ma sull’orlo del caos.
Il detective Eckart è abituato agli incarichi di mariti traditi e non ha avuto troppe difficoltà a modificare le sue prestazioni professionali sull’onda del mutato ordine sociale.
Per scrupolo, ha anche messo al sicuro sua moglie Leyla in un programma protezione, con il patto indissolubile di perdere ogni contatto.
Quando il commissario Branagh cerca sia Leyla che Rivka, una ragazza ebrea scomparsa, Eckart non può fare a meno di andare a cercare dove non dovrebbe, incrociando la sua strada con quella dei molti altri che vorrebbero impadronirsi della ragazza.

Il blog di Francesco Zampa: http://ilmaresciallomaggio.blogspot.it

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Una sola luce blu – Sara Cerri * Segnalazione nuova edizione

Nel mese di dicembre 2020 è uscita la seconda edizione di “Una sola luce blu”, un romanzo di Sara Cerri, edito da Nino Bozzi, CTL Livorno.

Nel blog potete trovare anche le mie impressioni di lettura su questo bel romanzo.

Nel video potete ascoltare una breve presentazione a cura della stessa autrice.

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Dugan il Rosso – Giulia Masini – Segnalazione

Segnalo l’uscita del romanzo “Dugan il Rosso” di Giulia Masini, disponibile su amazon sia in formato ebook che cartaceo, su amazon dal mese di febbraio 2021. Si tratta di un romanzo autopubblicato di genere rosa storico, ambientato in età Vittoriana, autoconclusivo. (Editing: Federica Gaspari * Pagine: 247 cartaceo)

Un brano

Nel sentire che Dugan l’aveva raggiunta Olympia aprì gli occhi di scatto. Non voleva che lui si avvicinasse troppo, perciò retrocesse di un passo per ripristinare un’adeguata distanza, ma nel farlo urtò il tacco della scarpa sul bordo del tappeto e perse l’equilibrio, cadendo all’indietro. L’impatto con il pavimento non arrivò, il che poteva essere un bene se l’alternativa non fosse stata ritrovarsi avvinghiata a Dugan. L’uomo le aveva cinto la vita con un braccio e la stringeva tanto che i loro corpi erano tutt’altro che a un’adeguata distanza. Come se tutto quello non fosse abbastanza, Olympia lo fissò dritto negli occhi poi, non contenta, fece una cosa addirittura peggiore: abbassò lo sguardo e tutta la sua attenzione si concentrò sulle labbra; due labbra carnose, segnate da un paio di piccole cicatrici perfettamente allineate. Era conscia di dover distogliere gli occhi; quel comportamento poteva essere interpretato come un chiaro invito a baciarla e lei non voleva che accadesse una cosa del genere.

Bugiarda!, la apostrofò una vocina nella testa.

Prima che potesse anche solo pensare a cosa fare o dire Dugan la sospinse contro la libreria, quindi si puntellò con entrambe le mani sul bordo di uno dei ripiani e le catturò lo sguardo con quegli occhi grigi come un cielo in tempesta.

L’autrice presenta Dugan

Dugan è un personaggio secondario di un altro mio romanzo: Il Sigillo dei Kerrey. 

Se devo essere sincera non avevo alcuna intenzione di scrivere di lui, ma quando alcune lettrici hanno espresso il desiderio di leggere di Dugan, ho deciso di dedicargli un romanzo tutto suo. 

Chi ha letto Il Sigillo dei Kerrey sa che tipo è Dugan. Lui è irascibile, orgoglioso e odia tutto ciò che non è irlandese. Odia soprattutto gli inglesi, non solo per ciò che hanno fatto al suo popolo durante la Grande Carestia, ma perché li considera degli invasori. Perciò, potete benissimo immaginare cosa voglia dire per lui essere costretto ad andare a Londra…

Sinossi

Irlanda – Inghilterra, 1856

Quando Dugan O’Connor vede una bellissima sconosciuta aggirarsi per le vie del paese non indugia un solo secondo ad avvicinarla. Quello che non immagina è che si tratti di una inglese, e lui disprezza gli inglesi. Mosso dall’odio profondo che nutre verso gli invasori della sua terra, le nega le indicazioni che cerca, ma una volta tornato a casa se la trova di nuovo davanti, intenzionata a entrare nella fortezza di Dereney per parlare con suo cugino Liam, capo clan dei Kerrey. Dugan fa di tutto per indurla ad andarsene, minacciandola perfino di rinchiuderla nelle segrete, ma l’intervento della moglie del cugino gli impedisce di cacciarla.

Olympia Emory ha affrontato un lunghissimo viaggio per chiedere a Liam di aiutarla a scoprire cosa c’è dietro la morte di sua cugina Morgana e del marito di quest’ultima, Fenton Gaveston, marchese di Worlingthon. A Dugan, però, non importa ciò che l’ha spinta fino a lì: non vuole inglesi alla fortezza di Dereney e quando suo cugino accetta di aiutarla non può che essere felice dell’imminente partenza della donna. Ma il sollievo non dura molto perché Dugan si ritrova costretto, insieme alla sorella Maille, non solo a riaccompagnarla in Inghilterra, ma a restare in quel Paese tanto odiato fino a quando Liam non lo raggiungerà per sostituirlo nelle indagini.

Riuscirà Dugan a sopportare la compagnia della signora Emory e a vivere circondato da tutto ciò che ha sempre odiato con ogni fibra di sé? Ma soprattutto, sarà in grado di resistere alla crescente attrazione che suo malgrado scaturisce tra lui e Olympia Emory?

L’autrice

Giulia Masini nasce a Lucca nel 1973. La sua passione per la scrittura inizia quando è poco più di una ragazzina con la scrittura di alcuni racconti che custodisce gelosamente fino a quando le viene voglia di riprenderne in mano alcuni per svilupparli in modo più articolato. Nel 1997 nasce il suo primo romanzo: “L’Orlando Blu”, che pubblica dicembre del 2015. Segue poi il secondo romanzo “Il Sigillo dei Kerrey”, storico ambientato nell’Irlanda della seconda metà dell’800. Nel 2016 pubblica un nuovo storico “Maybelle Tentazione Proibita”. Tra luglio del 2018 e giugno 2019 dà vita alla serie “Macaron e una tazza di tè”. A maggio del 2020 pubblica “Sandalo e menta”, a dicembre del 2020 “Ti detesto… Ma anche no!”, e a febbraio del 2021 “Dugan il Rosso”.

La sua pagina Facebook: https://www.facebook.com/giuliaemmeautrice/