Pubblicato in: I miei libri

Lo scrittore e la valigia delle illusioni – ebook

(Cambio titolo a un mio ebook)

Qualche mese fa ho ricevuto una mail da Amazon che mi faceva notare che il titolo di un mio ebook, un romanzo ironico che racconta di uno scrittore che deve assolutamente scrivere un best seller, non rispettava le regole stabilite.

A suo tempo, tre anni fa circa, avevo intitolato questa storia “Il prossimo best seller”, senza fare caso che le linee guida di Amazon vietano l’uso di certi termini fra cui best seller.

Così, dopo aver ricevuto la mail ho cambiato titolo all’ebook: “Lo scrittore e la valigia delle illusioni”.

EX BEST SELLER 2017

Cosa c’entra la valigia?

Il protagonista trova nella soffitta della casa in cui va ad abitare una valigia contenente varia cianfrusaglie e da alcune di queste prende spunto per scrivere dei romanzi…

Ecco la lista degli oggetti:

un libro da ragazzi;

un accendino d’argento a benzina senza benzina, con incise le iniziali R.G.;

una pistola giocattolo con fodero alla cowboy;

un paio di pantofole rosso bordeaux, mediamente consumate;

una busta di carta velina contenente tre stelle alpine essiccate;

una spilla di latta raffigurante un’astronave;

due biglie di vetro e tre tappi con incollate dentro le foto di Coppi, Bartali e Gimondi;

un mozzicone di lapis con la punta fatta con un temperino;

un paio di Ray Bann dalle lenti azzurre;

un piccolo cuscino con la frangia all’uncinetto;

una confezione di aghi (per cucito);

un gomitolo di lana bianca, ingiallito e polveroso;

un 78 giri molto graffiato con due canzoni di Edith Piaf.

 

Pubblicato in: Citazioni, versi

Sholfield Hurley – Antologia di Spoon River – Edgar Lee Masters

(Edgar Lee Master (1868 – 1950) * Spoon River Anthology, ovvero l’Antologia di Spoon River è del 1915)

Per me in questa poesia c’è il senso della vita, quella degli esseri umani, intendo. O, meglio, uno dei possibili, molto pessimistico.

Credo che la mia lettura sia molto personale, forse non ho capito la poesia. Ma di ogni testo che leggiamo, di ogni quadro che guardiamo, per noi conta ciò che ci suggerisce, che ci fa vibrare dentro, magari quel qualcosa in cui ci riconosciamo. Almeno, io la penso così.

God! ask me not to record your wonders.
I admit the stars and the suns
And the countless worlds.
But I have measured their distances
And weighed them and discovered their substances.
I have devised wings for the air,
And keels for water,
And horses of iron for the earth.
I have lengthened the vision you gave me a million times,
And the hearing you gave me a million times,
I have leaped over space with speech,
And taken fire for light out of the air.
I have built great cities and bored through the hills,
And bridged majestic waters.
I have written the Iliad and Hamlet;
And I have explored your mysteries,
And searched for you without ceasing,
And found you again after losing you
In hours of weariness –
And I ask you:
How would you like to create a sun
And the next day have the worms
Slipping in and out between your fingers?

Insomma, il destino di ciascuno è lo stesso, ed è inevitabile, anche se si tratta dello scienziato più geniale o dell’artista più eccelso. Alla fine soltanto i vermi.

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Pubblicato in: Libri

L’Intruso: E altri racconti, alcuni tratti da “Tra Realtà e Mistero” – Sergio Bertoni * Impressioni di lettura

Leggere per me significa anche aprire finestre e affacciarmi su mondi, periodi, luoghi situazioni. Questo interessante ebook di Sergio Bertoni mi ha offerto molte finestre: spaccati di storia, possibili scenari futuri, amara ironia sul presente.

Il romanzo “L’intruso” narra di una vicenda ambientata al tempo dell’ultima guerra, proponendo l’esperienza di un ragazzo e la sua solitudine (non per niente è “l’intruso”) anche nell’ambito della famiglia. La Storia e una storia, il dramma di una nazione e quello intimo di una persona, una testimonianza davvero preziosa. Il racconto di una vita che trova il suo punto di svolta nell’amore.cover Intruso SB

I racconti, ben quattordici, spaziano dall’ironia alla fantascienza, passando per la Storia talvolta con derive surreali. Ci parlano di alcuni personaggi storici, dei problemi della società attuale, ci fanno riflettere.

Nel blog ho parlato anche di altri testi di questo autore, fra cui Paride Passacantando. Talvolta anche l’impossibile avviene ed è possibile leggere anche un’intervista a Sergio Bertoni.

Sinossi

Perché “l’intruso”? Perché ancora oggi vi sono alcuni padri che non provano alcun affetto, né alcuna responsabilità per le creature che mettono al mondo. Purtroppo la cronaca ci narra anche di madri snaturate che arrivano al punto di sopprimere, o di gettare in qualche cassonetto, il frutto del loro ventre. Oltre a questo filo narrante, questo romanzo vuole raccontare, ai più giovani, i disagi e la sofferenza in cui noi tutti siamo stati costretti a vivere, o a cercare di sopravvivere, durante gli orrori della seconda guerra mondiale. La narrazione si snoda su più livelli e affronta temi diversi, sia sociali sia sociologici. Comprende numerose persone realmente esistite e poche altre di fantasia. É sempre difficile, talvolta impossibile, tracciare una netta linea di demarcazione tra la storia e la fiction. Tutti, o quasi, gli episodi narrati sono realmente accaduti mentre sia la vita, sia la storia d’amore del personaggio principale (la voce narrante), sono un espediente letterario per consentire di descrivere, senza stancare il lettore e senza appesantire il testo, le traversie e le sofferenze di un periodo della nostra storia che si spera non debba mai più ripetersi.

 

Pubblicato in: Riflessioni, Romance & rosa

Leggendo romance #2

Negli ultimi tempi ho letto diversi romanzi di genere romance o rosa e dintorni (in realtà ne ho letti parecchi anche da giovane, ad esempio quelli di Liala e di Delly, sono sempre stata una lettrice quasi onnivora). Alcune di queste storie hanno anche una consistente componente di avventura o di giallo/thriller; alcuni sono ambientate in periodi storici precedenti l’attuale.

Insomma, come mio solito ho letto un po’ di tutto.

Ho letto sia libri ed ebook pubblicati da editori che self. Non tutti mi sono piaciuti, di quelli che ho apprezzato di più ho scritto un commento sul blog, anche se per alcuni non l’ho ancora fatto.

Sono romanzi rilassanti, si potrebbero definire divertenti nel senso che aiutano a trascorrere qualche ora in modo piacevole. Di certo in questo periodo li preferisco a thriller troppo cupi frequentati magari da serial killer che lasciano dietro di sé piste sanguinolente…

Anni fa, da giovane, ho letto moltissimi gialli: definirei anche questi divertenti, nel senso di cui sopra. Alcuni avevano anche una componente rosa; in quelli di Edgar Wallace c’era quasi sempre una fanciulla da salvare e un eroe che la salvava, oltre a scoprire chi era l’assassino.

Un genere o sottogenere che non fa per me è quello dei dark romance. Violenza e amore, a mio parere, sono in antitesi. Inoltre mi sembrano poco rispettosi di tutte quelle donne sono o sono state vittime di violenza da parte dei partner, in situazioni che di romantico non hanno niente. Ho letto due o tre ebook dark, visto che comunque sono curiosa, ma dubito che ne leggerò ancora.

Se rosa dev’essere che sia rosa davvero… almeno per me.

cover estate da ricordare    cover Leone Roma    cover bottega sogni

 

Pubblicato in: I miei libri, Racconti

Un cane stupido, un racconto

Dopo un anno dalla morte della moglie il vecchio prese un cane. Una bestia bruttina, dal corpo tozzo ricoperto di pelo raso marroncino e le zampe esili. Un cane stupido, dicevano tutti. Non si staccava mai dal fianco del vecchio. Non scodinzolava a nessuno. Non accettava cibo se non dalle mani del vecchio. Anche il vecchio era diventato un po’ strano da quando era rimasto vedovo. Dicevano “Tale il padrone, tale il cane.” Li vedevano tutti i giorni camminare per le stesse strade. Lo stesso percorso. Alla stessa ora. Tutti i giorni. Il vecchio parlava poco, e pochi si fermavano a parlare con lui. Lo vedevano chiacchierare con il cane, che lo guardava con la sua aria ottusa e gli trotterellava accanto su quelle sue buffe zampette.

Un pomeriggio d’estate il vecchio si gettò dalla finestra. Abitava al quarto piano e si spezzò la spina dorsale. Morì in ambulanza, mentre lo trasportavano in ospedale. Il cane saltò dietro a lui. Morì sul colpo.

Qualcuno commentò “Proprio un cane stupido. Non ha capito che oltre la finestra non c’era niente.”

(Racconto pubblicato ne “Lo specchio”)

cover Lo specchio