Un modo fra i tanti che può aiutare quando ci si sente bloccati e non si riesce a scrivere è secondo me quello che definisco, abbastanza impropriamente tutto sommato, della scrittura automatica.
Intendo con questo termine una scrittura che è in realtà più libera che automatica, ma siccome dovrebbe essere libera dall’aspetto razionale somiglia a quella automatica, che può essere fatta, ad esempio, in stato di trance; cioè dovrebbe fluire da noi senza essere controllata dal cervello (inteso come centro della razionalità).
La ricetta è molto semplice:
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prendere dei fogli e una penna con cui si possa scrivere bene, che non ci costringa a premere forte per lasciare un tratto leggibile; sistemarsi a un tavolo o in un altro posto che per noi sia comodo e piacevole.
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chiudere gli occhi per qualche minuto, fare dei respiri profondi e lenti e rilassarsi
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quando si sente che la fase di rilassamento è finita aprire gli occhi, prendere la penna in mano e iniziare a scrivere, qualunque cosa, senza giudicare e senza fare caso a quello che si scrive: lasciare che escano errori, ripetizioni, sillabe senza senso. Cerchiamo cioè di consentire all’inconscio di esprimersi, di tirare fuori quello che gli va di tirare fuori.
Quando sentiamo che anche la fase di scrittura è conclusa possiamo fermarci e, volendo, rileggere quanto abbiamo scritto. Potrebbe darsi che troviamo un indizio rivelatore sul perché ci siamo bloccati, oppure solo parole senza senso, oppure delle frasi ben scritte che ci possono servire per una storia. Di sicuro non sarà stato tempo buttato via.
Può darsi che dopo una sola sessione riusciamo a scrivere di nuovo o può darsi di no: potremo ripetere la sessione quante volte vogliamo.
È da provare anche una variante: se siamo fermi in un passaggio della storia che stiamo scrivendo perché non sappiamo come risolverlo, dopo la fase di rilassamento potremmo concentrarci su quel passaggio, su quanto abbiamo finora raccontato. Poi scriviamo, sempre senza controllarci; quando passeremo alla rilettura potremmo scoprire di aver tracciato delle possibili soluzioni o, comunque, idee sulle quali riflettere.
In tutti i casi è un esercizio piacevole e mette in contatto la nostra parte più razionale o, comunque, cosciente, con quella inconscia.