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Ombre * un brano

autocitazione,… again…

Antonella Sacco

Un brano dal mio racconto “Labirinto“, pubblicato nella raccolta “Ombre“, in formato ebook amazon kindle.

 

La prospettiva di scendere là sotto mi sgomenta, se fosse un altro labirinto, solo più stretto e più buio?

Non ho un’alternativa e scendo, avendo cura di bloccare il battente in modo che non mi si chiuda alle spalle. Una ventina di scalini più in basso le esalazioni sono più forti e più pestilenziali. Risalgo, per riprendere fiato. Mi riposo, poi tenterò un’altra esplorazione.

Fogne.

E’ un accesso alla rete fognaria. Scoppio a ridere, anche se non c’è proprio niente da ridere. La tensione, credo. In fondo alle scale in muratura c’è una sorta di pozzo, con gradini in ferro lungo le pareti. Non proseguo, non sono sicura di volerlo fare. Torno su per decidere. Laggiù gli occhi dopo un po’ si abituano alla penombra, ma lasciare questa luce non…

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Plant revolution – Stefano Mancuso * impressioni di lettura

(Pubblicato nel marzo 2017 da Giunti Editore)

Il titolo completo di questo libro è “Plant Revolution: Le piante hanno già inventato il nostro futuro”; infatti l’autore sottolinea le caratteristiche del mondo vegetale che potrebbero essere prese come ispirazione per modificare certe abitudini, tecniche e ricerche rendendole più efficaci e sostenibili. In alcuni casi, in realtà, le piante sono già state prese come modello ad esempio da architetti.

Stefano Mancuso ama le piante, questo è chiaro nel suo modo di descriverle, le ammira e comunica questi suoi sentimenti al lettore. È impossibile riassumere questo saggio in poche righe, quindi cercherò solo di dare un’idea molto sintetica di alcuni dei suoi contenuti. Ci svela che non sempre e non solo sono gli animali a sfruttare le piante: talvolta accade il contrario e per asservire gli animali le piante producono sostanze che attirano e che creano dipendenza. Ci spiega che le piante sanno fare molte cose difficili, come sopravvivere in luoghi deserti (assorbendo l’acqua dall’atmosfera e modificando il ciclo della fotosintesi) o in zone in cui possono disporre solo di acqua salata (alofite): alcuni membri del mondo vegetale si sono specializzati in modi quasi impensabili. Ci ricorda che tutti hanno un’intelligenza distribuita e organi distribuiti, aumentando così la probabilità di sopravvivenza rispetto agli esseri che hanno un solo cervello, un solo cuore ecc.; il fatto che le varie funzioni siano decentrate in certo senso compensa la mancanza di movimento (o meglio di movimento inteso come quello degli animali).

Di Mancuso avevo già letto “La nazione delle piante”, un libro più breve e schematico di “Plant revolution”, e anche quello mi aveva colpito sia perché mi aveva fatto scoprire cose che non sapevo sulle piante, sia perché mi aveva fatto notare aspetti che invece già conoscevo ma di cui non avevo individuato il significato completo. Diamo come scontate troppe cose riguardo alle piante, mentre il mondo vegetale è molto complesso e affascinante. E per niente più “semplice” del mondo animale.

Nell’ultimo capitolo l’autore parla di un progetto che ha portato a termine con due architetti, Cristiana Favretto e Antonio Girardi; si tratta di Jellyfish Barge, una serra galleggiante (Jellyfish significa medusa e Barge chiatta, zattera). Questa serra che si ispira alle piante serve per coltivare piante; è costituita da moduli di forma ottagonale (si possono aggiungere quanti moduli si vuole, caratteristica “copiata” dalle piante); utilizza solo acqua di mare che viene trasformata in acqua dolce mediante evaporazione e successiva trasformazione allo stato liquido. È cioè una serra in cui è possibile coltivare piante senza consumare acqua dolce e terreno agricolo (la coltura è idroponica) e utilizzando solo fonti di energia rinnovabile. Di Jellifish Barge è stato costruito un prototipo che ha vinto numerosi premi ed è stato uno dei progetti italiani presentati all’Expo di Milano nel 2015; purtroppo nessun imprenditore ha trovato attraente l’idea di produrre queste serre in grado di produrre alimenti senza necessità di suolo fertile e di acqua dolce e senza l’uso di altra energia oltre a quella solare. Suona strano, vero? Ma è così (almeno fino a ora).

In conclusione, anche questo libro di Mancuso è a mio parere molto interessante e avvincente più di un romanzo. È scritto in un modo davvero intrigante con qualche lampo di ironia (e di autoironia).

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Piangere non serve *** ebook

Una storia che si svolge d’estate.
Un’adolescente in crisi per il divorzio dei genitori, un incontro che potrebbe essere una storia d’amore. Una storia di crescita, non un rosa.

Antonella Sacco

Qualche parola sulla genesi di questo romanzo, a cui ho sempre tenuto molto.

Piangere non serve copertina 2015

Ho voluto, fino dall’inizio, che fosse una storia per ragazzi, young adult, come si dice. Parla d’amore, perché è quasi impossibile raccontare di adolescenti senza parlare d’amore, ma anche e soprattutto di amicizia e di rapporti familiari.

La prima stesura risale a quasi quindici anni fa. Di quella versione della storia sono rimasti i personaggi: Martina e i genitori, l’amica Chiara, la cugina della madre e lo scultore. È rimasto anche l’evento iniziale da cui sostanzialmente prende il via la vicenda, ovvero la separazione fra i genitori di Martina: è per allontanarsi da loro e da casa, infatti, che la ragazza decide di trascorrere un mese insieme alla cugina della madre in un paesino di montagna.

Nelle successive revisioni e relative stesure quello che avviene durante la vacanza è cambiato radicalmente, solo l’incontro con lo scultore è…

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