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Notturno francese – Fabio Stassi * Impressioni di lettura

(Sellerio Editore, 2023)

Un romanzo non molto lungo, una storia narrata con leggerezza e delicatezza.

È il protagonista stesso a raccontarla, Vince Corso, un giovane biblioterapeuta. Salito per sbaglio su un treno che invece di portarlo a Napoli, dove si trova la sua compagna, lo porta verso il Nord, Vince parla un altro passeggero che gli suggerisce di cogliere l’occasione offertagli da quell’errore per fare un viaggio diverso.

Dopo qualche incertezza Vince segue quel suggerimento e, di treno in treno, giunge a Nizza e prende una camera, per una sola notte perché di più non può permettersi, all’hotel Le Negresco, dove sua madre ha incontrato suo padre e lo ha concepito. E qui inizia la ricerca di quel padre mai conosciuto, seguendo delle tracce nemmeno troppo difficili da trovare.

Come ho scritto è un romanzo delicato, composto di capitoli brevi, intrigante. Malinconico ma anche dolce.

Ho letto un altro libro, molto piacevole, di cui Fabio Stassi è curatore: Curarsi con i libri, di Ella Berthoud e Susan Elderkin. (forse non a caso Vince è un biblioterapeuta…)

Concludo dicendo che questo romanzo ha diverse cose in comune con il mio “Agnes”: il viaggio, l’ambientazione (Nizza, in particolare), la narrazione in prima persona, l’essere una storia delicata e malinconica.

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Agnes – il libro di carta

In questi giorni ho pubblicato anche la versione cartacea del mio romanzo breve Agnes.

cover-agnes

Posso tornare ai miei ricordi, ma non ne sono contenta, non è qualcosa su cui amo indugiare, non più. Non adesso che la ferita, ormai, somiglia (anche se non lo è e non lo sarà mai) a una cicatrice. Non adesso, che questo incontro con Agnes e Claude sembra chiamarmi verso qualcosa di nuovo, vincendo le mie resistenze ai cambiamenti. Un’attrazione, in certo senso, sia pure pacata e quieta come la vecchiaia. Che poi la vecchiaia non è affatto quieta: con le sue ansie, paure, fragilità e la sensazione della morte che si fa sempre più vicina… Da un lato è come se la consapevolezza che la fine è dietro l’angolo (anche se la fine, in realtà, è dietro l’angolo a qualunque età) ammantasse tutto di un velo attraverso cui ogni cosa si mostra nella sua futilità, inutilità e indifferenza, dall’altro è come se inducesse al carpe diem, almeno una volta o almeno un’altra volta, spronando a fare qualcosa che valga la pena di essere fatto.


Pubblicato in: I miei libri, Segnalazione nuove uscite

Tre donne – Antonella Sacco * segnalazione nuova uscita

Ho pubblicato un ebook che contiene i miei tre romanzi che hanno una donna come protagonista. L’ebook è disponibile su amazon anche con l’abbonamento Kindle Unlimited.

I romanzi “Agnes” e “La scommessa” sono disponibili in cartaceo su amazon e in formato ebook su tutti gli store.  .

Cover Tre Donne by RB

Sinossi

Raccolta di tre romanzi già pubblicati in ebook, ciascuno con protagonista una donna:

un’adolescente in “Piangere non serve

una giovane donna in “La scommessa

un’anziana in “Agnes“.

 

La cover è di Roberto Bonfanti.

 

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Agnes – un brano dal secondo capitolo

(Un estratto dal mio romanzo in ebook amazon kindle “Agnes”)

La notte avanza, presto il treno giungerà a destinazione. Guardo fuori dal finestrino; il buio è rischiarato dai fari delle auto che percorrono la strada parallela alla ferrovia, dalle case illuminate, e dai fanali dei paesini che attraversiamo.

cover-agnes

Controllo che il libro sia nella borsa e mi passo una mano sui capelli, nel gesto istintivo di mandarli indietro per metterli in ordine. Benché sia stata tante ore a sedere sono stanca, e sogno una camera d’albergo pulita con un comodo letto su cui distendermi, magari a leggere ancora la storia di Claude.

L’altoparlante informa che il treno sta entrando nella stazione di Draguignan: tiro giù la valigia dalla rete e mi avvicino all’uscita. Nello scompartimento sono sola, la mia vicina è già scesa.

Trovare un tassì si rivela più facile del previsto e dopo meno di mezz’ora sto parlando con la proprietaria de Il patio, una pensione piccola e a conduzione familiare. La signora Marianne, anzi Marianne, “Non mi chiami signora” mi dice subito, mi propone di prepararmi qualcosa per cena, anche se l’orario è passato, ma le rispondo che mi basterà un tè con dei biscotti. Vuole portarmi per forza la valigia. È giovane, sui trentacinque anni, ed è paffuta, con le guance rosee e la pelle liscia come quella di un bambino; prima di lasciare la stanza mi chiede: “Fra quanto lo vuole il tè?”

Dieci minuti va bene?”

Lei sorride. “Senz’altro. E se glielo portassi in camera? Così può mettersi subito comoda, mi sembra affaticata dal viaggio,”

Una buona idea, grazie.”

Le sono grata, la cosa che più desidero è togliermi questi abiti e scarpe e indossare il pigiama. Apro la valigia e tiro fuori l’indispensabile per la doccia, che mi farò appena Marianne mi avrà portato il tè. Siedo sul letto, posso vedere fuori dalla finestra: nel buio le luci delle case vicine brillano qua e là. La stanza è al primo piano, ma non mi spiace dover fare le scale, è un buon allenamento quotidiano, per quanto modesto.

Un bussare discreto mi avverte dell’arrivo di Marianne.

Avanti” dico, ma poi mi alzo in fretta perché penso che con le mani occupate girare la maniglia della porta non sia tanto agevole. Lei è più svelta di me ed entra, posando un vassoio rettangolare sul tavolino in angolo.

Le ho portato anche una fetta di torta, l’ho preparata stamani.”

Il tè e i dolci mandano un aroma gradevole e delicato, mi viene da definirlo profumo di casa e non so perché, non è quello che si sente nel mio appartamento né si sentiva in quello di mia madre.

È stata davvero gentile, Marianne.”

Si figuri. Se ha bisogno di qualcosa mi chiami o mi cerchi. Per almeno un altro paio d’ore sarò fra la cucina e il salotto.”

D’accordo, grazie. Buonanotte.”

Dopo la doccia assaggio la torta e i biscotti: sono entrambi squisiti, semplici e senza troppo zucchero, come piacciono a me.

Infine posso scivolare nel letto ma sono troppo stanca per riuscire a dormire subito; penso alla ricerca a cui mi dedicherò nei prossimi giorni e apro quello che è divenuto il mio fedele amico a una pagina a caso e comincio a leggere. Come altre volte mi pare di scorgere fra le righe qualcosa di non scritto ma è una vaga intuizione che non riesco a identificare. Chissà se si tratta di qualcosa di importante.

 

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Agnes, un romanzo

Diciamo che ho finito l’ennesima rilettura-revisione di Agnes e che ho deciso che è stata l’ultima.
(lo so che iniziare un pezzo con diciamo non è un gran che, sorry). L’idea è di pubblicare l’ebook entro la fine di gennaio (2016).

Cover Agnes

Agnes è un romanzo breve che racconta di una settantenne, ovvero la settantenne Agnes parla di sé in prima persona al presente. La storia inizia con lei che acquista una lampada e riceve in regalo dall’antiquario che gliela vende un libro. La lettura di questo libro induce Agnes a partire alla ricerca di un pittore e dei suoi quadri.
In sintesi la storia è tutta qui: Agnes e la sua ricerca. Però, come lei stessa dice:

una ricerca non è mai fine a se stessa e quello che si trova non è mai quello che si credeva di trovare, almeno non solo.

Agnes incontra persone, fa domande, cerca risposte, anche in se stessa.

Che poi la vecchiaia non è affatto quieta: con le sue ansie, paure, fragilità e la sensazione della morte che si fa sempre più vicina… Da un lato è come se la consapevolezza che la fine è dietro l’angolo (anche se la fine, in realtà, è dietro l’angolo a qualunque età) ammantasse tutto di un velo attraverso cui ogni cosa si mostra nella sua futilità, inutilità e indifferenza, dall’altro è come se inducesse al carpe diem, almeno una volta o almeno un’altra volta, spronando a fare qualcosa che valga la pena di essere fatto.

 

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La grande menzogna

La grande menzogna è un romanzo che ho pubblicato circa un anno fa, come ebook Kindle.

È una sorta di noir non convenzionale, con una storia nella storia. Uno dei protagonisti (quello della storia che sta dentro) è uno scrittore. Mi piace scrivere di scrittori, o, per lo meno, mi succede spesso.

L’altro protagonista è un giovane barista che vorrebbe trovare un lavoro migliore di quello che fa ma che non ha molte prospettive, fino a che la sua strada non si incrocia con quella dello scrittore: allora comincia a intravedere un modo per cambiare vita e cerca di approfittarne.

Nel romanzo c’è anche l’amore, ed è un aspetto importante per entrambi i protagonisti.

cover La grande menzogna

Perché a distanza di un anno dalla pubblicazione del romanzo ho scritto questo breve post? Per diversi motivi, in effetti. Perchè è una storia a cui tengo molto. Perché è circa il compleanno (per inciso, oggi 20 gennaio è il mio compleanno). Perché a breve (entro la fine di gennaio, spero) pubblicherò (sempre in ebook) Agnes, un nuovo romanzo che è legato a La grande menzogna. Per fare una sorta di bilancio: fra vendite e letture in abbonamento Kindleunlimited sono state scaricate circa 180 copie del romanzo; ho ricevuto 15 recensioni su amz, 10 su Goodreads (di cui 2 non presenti su Amz). Non ho mai messo il romanzo in promozione gratuita.

Qui sotto i link agli altri post del blog dedicati a La grande menzogna, dal più recente al più vecchio.

Recensione di Maddalena Cioce

Intervista di Noemi Gastaldi

Incipit del romanzo

Annuncio della pubblicazione

Citazioni dal romanzo, sulla scrittura

Il libro di carta

Recensione sul blog Insaziabili letture

Recensione sul blog di Daniela Domenici

L’anteprima amazon dell’ebook


Pubblicato in: I miei libri, Libri, Scrittura

Agnes, progetto di un romanzo breve

Tempo fa ho iniziato a scrivere una storia con protagonista Agnes, una donna anziana, buttando giù le prime due o tre pagine e abbozzando un possibile svolgimento della trama, in modo molto sintetico.

Quando poi ho scritto quello che considero il cuore de “La grande menzogna” ho citato, fra i romanzi di cui si parla, la vicenda che avevo immaginato per Agnes, una vicenda che continuava ad intrigarmi.

Nizza 3730

Da qualche settimana, dopo aver pubblicato “La grande menzogna“, ho provato la necessità di riprendere in mano “Agnes” e di finire la sua storia, o, meglio, di scriverla, dalla terza pagina in poi.

Dando voce alla protagonista, che parla in prima persona al presente, ho scoperto molte cose sul suo passato, cose che nei vecchi appunti (una mezza pagina scarsa) non c’erano, e accompagnandola nella sua ricerca (anche questa è la storia di una ricerca, del resto la vita non è forse una continua ricerca?), ho incontrato con lei molti personaggi che anni fa non avevano dato alcun segno di esistere.

Insomma, questo romanzo breve, benché segua la traccia che avevo dato al vecchio racconto, è stato per me una totale scoperta: come in fondo sarà per Agnes, anche per me la meta è il viaggio stesso. Ed è questo uno degli aspetti più affascinanti della scrittura: veder nascere sotto le mie dita scene, personaggi e ricordi di cui non sapevo nulla fino al momento in cui ne leggo sullo schermo del computer o su un foglio di carta.