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Irena Sendler – La vita dentro un barattolo – Sara Cerri * Impressioni di lettura

Ci sono storie che devono essere raccontate, magari tramandate, e quella di Irena Sendler è una di queste. E Sara Cerri lo fa rivolgendosi ai lettori più giovani, costruendo per loro una delicata quasi-fiaba, in cui un nonno narra al nipote l’eroica impresa compiuta da Irena, infermiera polacca che salvò oltre duemila bambini ebrei del ghetto di Varsavia.

Il linguaggio è leggero e poetico, pensato soprattutto per un pubblico giovane, ma la lettura di questo racconto è piacevole a qualunque età.

Copertina Irena Sendler, la vita dentro un barattolo_Cerri Sara (2)

Questa la sinossi

Irena Sendler era un’infermiera e un’assistente sociale polacca che collaborò con la Resistenza nella Polonia occupata da Hitler durante la Seconda guerra mondiale. Irena divenne famosa per aver salvato circa 2.500 bambini ebrei, facendoli uscire di nascosto dal ghetto di Varsavia nel quale vivevano come prigionieri, fornendo loro falsi documenti e trovando rifugio per loro in famiglie al di fuori del ghetto. La sua impresa coraggiosa è raccontata nelle pagine di questo libro da nonno Carlo al suo amato nipote Leonardo. Nella storia di Irena si nasconde un segreto commovente che riguarda il nonno e il piccolo ed è il momento giusto per svelarlo. Età di lettura: da 7 anni.

A questo link è possibile leggere un’interessante intervista alla scrittrice Sara Cerri.

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Storia di una ladra di libri – Markus Zusak * citazione

(Titolo originale “The book thief”, Traduzione di Gian M. Giughese; originale pubblicato nel 2005, in Italia nel 2007)

Per ora sono circa a metà di questo romanzo, costruito in modo piuttosto insolito, a cominciare dal narratore che è la Morte.
La narrazione procede un po’ frammentata, comunque si segue bene, almeno finora. Devo ancora decidere se è un modo che mi piace o no.
A pagina 49 ho trovato la citazione sottostante, la riporto perché mi sembra condivisibile.

In effetti Rudy Steiner era uno di quegli audaci piccoli bastardi che desiderano la compagnia delle signore. Pare che tra le nebbie dell’infanzia debba esserci in ogni gruppo di ragazzini un personaggio simile. È il ragazzo che rifiuta di avere paura dell’altro sesso, se non altro perché tutti gli altri si abbandonano a quella paura, e lui non è certo il tipo che teme di prendere posizione.

 

 

Pubblicato in: I miei libri, Racconti

Spin-off di La grande menzogna – Sara #3

La scuola – Stella

Non vedo l’ora di cominciare ad andare a scuola, tutti dicono che imparerò tante cose interessanti e sono molto curiosa. Quando inizio a frequentarla, però, resto delusa: la maestra insegna cosa facili, che conosco già. La nonna ha ragione, gli altri bambini non sono proprio come me. Per esempio non sanno niente o quasi dei numeri, a loro sembrano difficili. Io mi annoio un po’, anche se la maestra mi ha portato un libro con dei giochi e degli esercizi abbastanza divertenti.

Grande menzogna SPIN OFF SARA 2 azzurroUn giorno la maestra chiede di parlare con la mamma e poi la mamma racconta al babbo cosa le ha detto: le ha consigliato di mandarmi a un’altra scuola, una “adatta” ai bambini come me, più “dotati” (ho scoperto che non è un difetto, vuole dire che mi riesce studiare meglio degli altri). Il babbo sarebbe stato d’accordo, ma le, la mamma, ha detto: “No, mai e poi mai. Sara deve stare con i bambini normali.”

Il babbo ha cercato di farle cambiare idea, ma senza convinzione. Anche la nonna aveva suggerito di iscrivermi a un’altra scuola, è anche per questo che la mamma non ha voluto farlo, per non darle soddisfazione. Non so perché ma non vanno d’accordo.

Così rimango nella classe dei bambini “normali”, anche se loro mi considerano un po’ strana. Solo Stella parla e gioca volentieri con me. A volte viene anche a casa mia oppure io vado da lei. È la prima amica che ho e questa cosa è molto bella.

Una mattina, però viene a scuola con gli occhi rossi.

Hai pianto” le dico. Lei fa cenno di sì con la testa.

Andiamo via. In un’altra città, lontana. Non ci vedremo più.”

A quelle parole piango anch’io. Ci abbracciamo strette mescolando le nostre lacrime e la maestra non sa come consolarci.

Ci permette di stare un po’ fuori dalla classe, per avere qualche minuto ancora tutto per noi.

Quando torno a casa decido che non vorrò più bene a nessuno, fa troppo male quando ti lasciano. L’anno scorso mi ha lasciata la nonna, è morta. Non ho pianto, ma ho sentito un grande vuoto dentro. Oggi invece con Stella non riuscivo a smettere di piangere. Eppure lei va solo in un’altra città… Certo, sono contenta che non sia morta, come la nonna. Però quando sarà lontana non sarà molto diverso: non potremo più stare insieme comunque.


Pubblicato in: Libri, Racconti

Fiori di banco – Ada Trerè Ciani

Una trentina di anni fa, forse anche qualcuno di più, un collega mi prestò un piccolo libro che trovai teneramente divertente e che mi feci comprare per conservarne anch’io una copia.

Si tratta di una raccolta di frasi da temi e pensierini (come si chiamavano una volta) di bambini delle elementari, raccolti da una maestra, diversi anni prima dell’uscita di Io speriamo che me la cavo.

FIori di banco

Questo libro mi è tornato in mente in seguito alla diatriba cruscosa degli ultimi giorni e siccome poco fa, rimettendo a posto un paio di scaffali, me lo sono trovato fra le mani mi è piaciuta l’idea di condividere con chi capita sul blog qualche fiore di banco.

Come si sa i bambini sono sempre stati soliti scrivere sfondoni (come si chiamano dalle mie parti) e sempre lo saranno. Altrimenti non sarebbero bambini, no?

 

Nelle pozzanghere c’era una pianta d’olivo riflettata.

Sono una bambina chiacchierona: la mia lingua è ribellule.

Sfortunatamente la mia carabina si è rotta e non fa più quel ciocco insordibile.

Le mucche vaccinose non morivano mentre il vaiolo sì.

FIori di banco pagina ok.jpg

Il libro è del 1973, edito da Casa editrice Valentino Bompiani & C. S.p.A.
L’autrice è un’insegnante con “vent’anni di esperienza nelle scuole elementari” (dalla quarta di copertina).


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Intervista a Cinzia Ciarmatori, autrice di “Dian e Digit”

Cinzia Ciarmatori ha scritto per la collana I Gufi de Il villaggio Ribelle di David and Matthaus un libro dal titolo “Dian e Digit”, in cui parla di Dian Fossey, la zoologa americana che ha dedicato la sua vita allo studio dei gorilla.

Cinzia C

  1. Perché hai scelto Dian Fossey?

Ho riflettuto a lungo, la storia di Dian Fossey è una storia dura, difficile e mi sono chiesta se sarei stata in grado di raccontarla ai bambini senza turbarli. Ci sono molti uomini e molte donne che hanno dedicato e dedicano tutt’ora la loro vita alla salvaguardia di altre specie in tutto in mondo, ma Dian Fossey è quella che sento più vicina e alla fine la scelta è stata più semplice del previsto, non potevo che raccontare, a modo mio ovviamente, la sua storia.

  1. Perché scrivere una storia per bambini? È la prima volta? Hai scelto un narratore particolare, puoi spiegarci il motivo di questa scelta?

La lettura e la scrittura sono processi strettamente connessi alla mia crescita ma per la prima volta ho scelto di esprimere il mio pensiero, di renderlo pubblico. E ho scelto di farlo perché una persona a me molto cara, MariaGiovanna Luini, un giorno ha detto che secondo lei avevo delle cose da dire. Quel pensiero, gettato in modo autentico e gratuito come un seme, ha evidentemente trovato dentro di me un posto tutto suo per nascere e crescere.
Ho scelto di raccontare Dian Fossey ai bambini perché credo che mai come in questo momento i bambini (e non solo loro) siano affamati di modelli da seguire differenti da quelli che si presentano quotidianamente ai loro occhi e abbiano bisogno di cura e attenzione in modo viscerale. Questo è il modo che ho scelto per dare loro attenzione.
Per quanto riguarda il punto di vista non mi sarei mai permessa di dare voce a Dian Fossey, perché sarebbe stata la mia voce, non la sua! Per questo ho scelto un punto di vista completamente differente…

  1. Cosa pensi possa risultare più attraente/interessante per un bambino nel personaggio di Dian?

Cosa c’è di più attraente e affascinante di una vita condotta sul filo della propria passione?

  1. C’è qualche elemento che riguarda Dian su cui hai posto l’accento nella tua storia?

Credo che un ruolo centrale sia riservato al coraggio, il coraggio di una donna che ha saputo sfidare se stessa e le proprie paure prima di ogni altra cosa. Perché il coraggio, per come lo intendo io, non è non avere paura. Ma è seguire il proprio cammino nonostante la paura…

  1. Oppure qualche aspetto di lei che senti particolarmente vicino?

La mia vita è dedicata da sempre agli animali e credo che questa sia la cosa che più mi accomuna a Dian Fossey. Io non ho scelto, almeno per il momento, un’unica specie a cui dedicarmi né ho lasciato la mia terra ma ho comunque una missione molto precisa che illumina il mio cammino e le mie scelte e che coinvolge inevitabilmente gli animali e la terra che con loro condividiamo, senza mai dimenticare che siamo animali tra gli animali.

  1. Cosa vorresti che suscitasse in un giovane lettore questo tuo libro?

La voglia di credere in ciò che non si vede ma che si percepisce, la sensazione che l’unica via da percorrere sia la propria e che non ci sono limiti se si persegue un obbiettivo con onestà, integrità e perseveranza, con tenacia ed umiltà, con la voglia di imparare da chiunque e da qualunque evento si affacci nella propria esistenza.

  1. Hai altri progetti per bambini-ragazzi?

Progetti tanti, sono costantemente alla ricerca di modi per dare il mio contributo, per dare il meglio di me a chi mi circonda, anche solo per migliorare la giornata di qualcuno che incontro per la strada. Credo che dare l’esempio, più che parlare, sia l’unico modo per cambiare davvero qualcosa, ognuno a modo proprio, ognuno nell’ambito in cui è (o si è) inserito…

  1. C’è qualcosa che vorresti dire, sul libro o su di te, che non ti ho chiesto?

Credo che i libri siano porte e che i lettori abbiano l’enorme privilegio di poterle aprire quelle porte e di esplorare come avventurieri i sentieri a cui conducono.
Alcuni sentieri conducono ad altre strade, a volte buie, impervie e misteriose, a volte invece scorrevoli, assolate e piene di fiori dai colori brillanti. I libri sono viaggi che dovrebbero avere il compito di non lasciarti mai come quando sei partito, dovrebbero creare opportunità di cambiamento e trasformazione. Il mio è solo un racconto, una porticina, un viaggio breve, ma mi auguro che abbia comunque la capacità di restare tra le pieghe dell’anima di qualcuno.

Dian e Digit

Sulla bellezza e l’importanza dei libri e della lettura sono assolutamente d’accordo con te, Cinzia.
Grazie per le tue risposte e buon lavoro.

Per sapere qualcosa di più su Cinzia Ciarmatori e restare in contatto con lei:

la pagina Facebook: https://www.facebook.com/pages/Drssa-Cinzia-Ciarmatori-Animali-Esotici-e-Non-Convenzionali/129574958144?ref=hl

il blog: https://cinziaciarmatori.wordpress.com/

Pubblicato in: Interviste, Libri

Intervista a Sara Cerri, curatrice della collana I Gufi

Questa intervista a Sara Cerri, scrittrice e curatrice della collana I Gufi per Il Villaggio Ribelle di David and Matthaus è la prima di una serie di articoli sui libri pubblicati nella collana I Gufi per Il Villaggio Ribelle di David and Matthaus.

Iniziamo con alcune domande sul primo libro uscito, che racconta la storia di Irena Sendler. scritto proprio da Sara Cerri, per poi passare a curiosità e approfondimenti sulla collana.

Ciao, Sara. Perché hai scelto proprio Irena Sendler?

Perché è una donna incredibile, con una storia da raccontare, una storia da far circolare assolutamente. Avevo trovato un libro – il solo stampato in Italia – che raccontava la sua vita. Lei ha fatto parte della Resistenza polacca durante la Seconda guerra mondiale, lei ha salvato moltissimi bambini dal ghetto di Varsavia.

Perché scrivere una storia per bambini?

Perché è importante incuriosire i bambini affinché conoscano la storia del nostro mondo. I bambini devono sapere, devono imparare il futuro rielaborando il passato. Questo poi è un passato recente, la memoria va senz’altro tenuta accesa. Viva.

Copertina Irena Sendler, la vita dentro un barattolo_Cerri Sara (2)

Hai altri progetti per bambini-ragazzi?

Vorrei raccontare Isadora Duncan per poterla pubblicare nella collana I Gufi. Anche se c’è un mio romanzo su questa donna dalla vita avventurosa, dalla danza a piedi nudi, vorrei che una storia breve arrivasse ai ragazzi, nelle scuole, le biblioteche. Ovunque.

Veniamo adesso a questa nuova collana di libri per ragazzi: I Gufi. Perché racconti-biografie su personaggi famosi e/o storici?

Ci sono molti personaggi del passato, donne e uomini importanti, che meritano di essere conosciuti e riportati nella mente dei lettori. I Gufi si propongono, attraverso una storia narrata che ha spesso per protagonisti bambini o bambine, di portarci nel mondo di personaggi conosciuti del nostro passato, per farci approfondire qualche aspetto, qualche momento delle loro vite illustri. Nella collana I Gufi gli scrittori si propongono di raccontare un episodio della vita dei personaggi scelti perché il lettore dica: “Ecco chi era quel personaggio!”… si propongono di farlo per un lettore giovanissimo, ma anche, perché no, per un grandicello, o un adulto, curioso di saperne un po’ di più su certi suoi beniamini del passato. I Gufi è una collana di piccoli libri entusiasmanti dedicati ai lettori dagli otto anni ai novantanove anni.

Quali sono i personaggi che ti piacerebbe di più ospitare nella tua collana (oltre a quelli che già ci sono, naturalmente)?

Penso per esempio a Pietro Mennea, il più grande atleta italiano di tutti i tempi. Gioacchino Rossini, goloso musicista talentuoso, ironico, arguto, elegante. Isadora Duncan, celebre danzatrice e madre della danza moderna. Questi sono alcuni dei personaggi che la casa editrice David and Matthaus stamperà prossimamente nella collana I Gufi. Ne aspetto molti altri. Ci sono molte storie di vite interessanti da narrare, vanno solo scoperte e portate in luce. Personalmente preferisco i personaggi più vicini a noi, al nostro modo di comunicare, di pensare, ma se arriveranno storie ben scritte di personaggi più lontani nel tempo sarò pronta ad accoglierle con entusiasmo.

Molte grazie, Sara. Un grosso in bocca al lupo per la collana e per i tuoi libri.

 

Pubblicato in: Almanacco, Libri

Almanacco: scrittori nati il 5 giugno

Per quanto riguarda il 4 giugno: non me lo sono dimenticato, ma le mie limitate conoscenze non hanno trovato ospiti per il blog.

Per il 5 giugno vado decisamente meglio, ho due ospiti: uno scrittore molto famoso, con un sacco di best seller all’attivo e uno che scrive per bambini, anche lui molto famoso.

Ken Follett

(1949), scrittore britannico.

Di lui ho letto alcuni romanzi, fra cui “I pilastri della terra” e “Il codice Rebecca”.

Richard Scarry

(1919 – 1994) scrittore, soprattutto di storie per bambini, e illustratore statunitense.