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Bere * racconto

Sempre più tardi. Più tardi. Tardi. Tardissimo.

Notte inoltrata, notte fonda. Silenzio che fa rumore da quanto è intenso.

Buio fuori, cielo senza stelle.

Lampadina fioca dentro, luce scarsa. Basta per una bottiglia. Di whisky. Piena per metà. Liquido biondo. Brucia nella gola. Anche nello stomaco. Bere per dimenticare. Cosa non lo so più. O quasi. Dimenticato. Magari è vero che bere aiuta. Per un po’ almeno. Fino a domani. Fino a che resto sveglio a guardare la bottiglia. Bella bottiglia. Etichetta dorata, scritte nere e rosse, stemmi.

Brucia. Nella gola. Nello stomaco. Dappertutto. Dimenticare. Bere. Bruciare. Qualcosa brucia dentro, non solo whisky, non so cos’è. Brucia.

Dimenticare. Bere.

Non funziona. Qualcosa mi rode, non so cosa.

Bere. Bere. Ancora. Per cancellare questa cosa che brucia. Brucia. Sempre di più. Non si cancella. Brucia. Si nutre di whisky. Bere. Bere.

Per non dimenticare.

Questo racconto è pubblicato anche nell’ebook (gratuito su tutti gli store) “Racconti Brevi“.

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