Pubblicato in: I miei libri, Recensioni ai miei ebook

Una recensione a “Piangere non serve”

Una bella recensione al mio romanzo (Young Adult ma non solo) pubblicato come ebook “Piangere non serve”, sul blog di Chiara, che ringrazio.

La recensione si può leggere a questo link:

http://lasagadireba.blogspot.it/2016/09/recensione-piangere-non-serve-di.html

Piangere non serve copertina 2015

 

 

Pubblicato in: Libri, Riflessioni

Libri letti nel mese di Febbraio 2015

Ecco l’elenco dei libri letti in febbraio.

Doctor Sleep” di Stephen King

In questo romanzo King racconta la storia del bambino protagonista di “Shining”, Danny o Dan Torrance. Alcolista fino da adolescente, il giovane trova la forza di sfuggire a questa dipendenza anche grazie all’incontro con persone che lo aiutano, semplicemente offrendogli un lavoro nel parco della Microcittà di Frazier. Così Dan si stabilisce in quella cittadina del New Hampshire e, dopo qualche mese, lasciato il lavoro al parco, ne inizia uno come inserviente presso la casa di riposo Helen Rivington. Si tratta di un’attività che ha già svolto e inoltre, grazie alla luccicanza, Dan ha una dote particolarmente adatta per un luogo del genere, perché sa accompagnare nel momento del trapasso le persone e le aiuta a non avere paura, ma a lasciarsi andare al sonno, parlando loro anche solo con il pensiero.
Alla storia di Dan si intreccia quella di una bambina, poi ragazzina, di nome Abra, in cui la luccicanza è estremamente forte.
Non racconto altro per non rischiare spoiler, cerco solo di aggiungere la mia opinione, cosa non facile, perché non so dire se il romanzo mi è piaciuto o meno.
Indubbiamente la narrazione procede bene, “da King”. I protagonisti, Dan e Abra, sono ben costruiti e il lettore tiene da subito per loro, però, lo stesso, c’è qualcosa che non mi convince. Forse, semplicemente, non sono una fan di King punto e basta. O forse, in effetti, il romanzo è un po’ troppo “costruito”. Per esempio mi ha stupita il fatto che i cattivi, che fanno parte di una sorta di setta che si chiama Vero Nodo, non sembrano mai mettere davvero in difficoltà i protagonisti: un modo per non spaventare più di tanto i lettori? O solo una mia sensazione? Tanti anni fa ho letto “It” e, per come me lo ricordo, il male era molto più spaventoso e difficile da sconfiggere.
Dunque, un romanzo che si legge bene ma che non mi ha entusiasmata.
Qualche altra mia impressione annotata durante la lettura anche in questo post.

Il mondo perduto” di Arthur Conan Doyle

The lost world” (1912)
In questo romanzo l’autore immagina che in un altopiano situato nella foresta intorno al Rio delle Amazzoni si siano salvati dall’estinzione di massa molte specie di dinosauri. Il professor Challenger, lo scienziato che per primo porta a Londra la notizia, viene accusato di mentire ma riesce ad ottenere di organizzare una nuova spedizione per verificare o confutare le sue affermazioni.
La spedizione, formata in tutto da quattro uomini e da vari servitori indiani e di colore, riesce, con molte difficoltà nell’impresa. Sull’altopiano, oltre ai grossi rettili, si imbatte in una tribù di uomini-scimmia, definiti l’anello mancante (dell’evoluzione) fra la scimmia e l’uomo e in una tribù di indiani, antagonisti degli uomini scimmia. Complessivamente la storia, raccontata in prima persona sotto forma di lunghe lettere da parte di uno dei componenti la spedizione, procede in modo abbastanza lento e la parte che precede la vera avventura ha il classico sapore dei romanzi d’altri tempi. Insomma, a parte la componente fantastica, ho trovato il romanzo piuttosto datato, anche per il modo di esprimersi nei confronti delle persone non bianche e delle creature viventi in generale, modo che denota un senso di superiorità e talvolta anche di disprezzo. Qualche esempio: “il nostro fedele negro”; “Che quei mostri (cioè i dinosauri) si sbranassero l’un l’altro faceva parte della lotta per la sopravvivenza, ma che potessero mettersi in caccia di un uomo moderno a loro superiore, era un’idea sconvolgente e raccapricciante.”

Class reunion: la reginetta del ballo” di Emily Susan Bell

Un ebook di un autrice self (firmato con uno pseudonimo). Genere commedia brillante. E brillante lo è davvero, ben scritto e fluido si legge tutto d’un fiato. Ironico e divertente racconta la lunga e difficile strada che deve percorrere Jennifer, la tremenda protagonista, per imparare ad accettarsi e ad accettare gli altri, senza nascondersi dietro una maschera di aggressività e di senso di superiorità.

La croce” di Vera Q.

Un altro ebook di un’autrice self, un racconto molto amaro e crudo, davvero ben scritto, con uno stile. Il lettore si trova a seguire due storie che si alternano: una, i cui protagonisti sono descritti in modo ambiguo e misterioso, è apparentemente surreale e pervasa di un’ironia cupa, l’altra, drammatica e cruda, bandisce ogni speranza fino dall’inizio. Nel capitolo finale le due storie convergono in una sorta di colpo di scena. Il procedere di queste due trame in parallelo è uno degli aspetti che rende molto originale il romanzo. L’altro elemento peculiare è la scrittura, l’uso del linguaggio, che è, nello stesso tempo, essenziale e ricercato, mai banale né ridondante. Le frasi e i periodi sono per lo più brevi, spesso brevissimi, ma ognuno è talmente denso e incisivo da costituire, da solo, quasi una narrazione.

Sta scherzando mr Feynman!” di Richard P. Feynman

traduzione di Sylvie Coyaud

Richard Feynman è stato un grande fisico, ha ricevuto il Premio Nobel per la Fisica nel 1965. Oltre che particolarmente intelligente era anche un uomo molto curioso e dotato di molta ironia: entrambe queste caratteristiche emergono dalla sua autobiografia. Penso che uno scienziato debba essere per forza curioso, perché se una persona non si pone domande non cerca nemmeno risposte e quindi non cerca nuove strade, nuove conoscenze. Feynman, comunque, spinge la sua curiosità e voglia di imparare ben oltre la scienza: diventa suonatore di frigideira, “una specie di padella di metallo larga una ventina di centimetri che si suona con un’assicella metallica” e suona in una banda in Brasile (dov’era andato a insegnare), frequenta case da gioco, impara a disegnare e fa anche una mostra con le sue opere (e ne vende); scassina casseforti quando lavora a Los Alamos al progetto Manhattan, ovvero quello per lo sviluppo della bomba atomica.
Il libro è piacevole da leggere e fa anche sorridere.
Alcune citazioni in questo articolo.

Requiem” di Lauren Oliver

traduzione di Francesca Flore

Romanzo young adult, ultimo episodio di una trilogia (gli altri due volumi sono “Delirium” e “Chaos”) di genere fantasy-distopico. In un mondo in cui l’amore e le emozioni sono considerati una malattia e perciò ogni adolescente è sottoposto a una “procedura” che lo renda immune dai sentimenti, alcune persone sfuggono a questa imposizione rifugiandosi a vivere fuori dalle città, in quelle che vengono chiamate Terre Selvagge; qui e anche nelle città si costituisce un movimento di Resistenza e di lotta. Protagonista di questa trilogia è una ragazza, Lena, che si innamorata, ricambiata, di Alex e che riesce a fuggire nelle Terre Selvagge, diventando poi membro della Resistenza; Lena viene amata anche da Julian; altri personaggi importanti sono Hana, amica di Lena, prima della sua fuga e alcuni membri della Resistenza.
Trovo che questa storia appartenga al filone di “Hunger games”; si legge bene ma non mi è sembrata particolarmente originale.

Oltre” di Keihra Palevi

Terzo ed ultimo episodio di una trilogia dal titolo “La rosa dei venti”, di genere romance, opera di un’autrice self, ambientato in parte a Venezia e in parte in Venezuela. La storia d’amore narrata si intreccia con vecchi segreti e non manca uno sguardo a diverse problematiche sociali e ambientali, connesse in un modo o nell’altro alle vicende dei protagonisti. Nel romanzo si avverte con chiarezza la passione e la sincerità con cui l’autrice lo ha scritto e con cui ha dipinto dei personaggi credibili e non scontati.

 

–> Post concluso: febbraio è finito <–

Pubblicato in: Almanacco, Libri

Almanacco: scrittrici e scrittori nati il 3 febbraio

Ada Negri

(1870 – 1945) , poetessa e scrittrice italiana.
Ricordi di scuola.

Gertrude Stein

(1874 – 1946, scrittrice e poetessa statunitense.
Di lei ho letto “Picasso“, anni fa.

Mino Milani

(1928), scrittore e fumettista italiano.
Di lui ho letto da bambina diversi romanzi con il cow-boy Tommy River come protagonista.

Paul Auster

(1947), scrittore e poeta statunitense.
Di lui ho letto vari romanzi. Quelli che mi sono piaciuti di più o che mi hanno colpita di più sono: “Nel paese delle ultime cose” e “Trilogia di New York“. Nel complesso è un autore che mi piace, anche se i suoi romanzi hanno tutti, qual più quale meno, una componente angosciante, per me.

Henning Mankell

(1948 – 2015), scrittore svedese.

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Di lui ho letto quasi tutti i romanzi che hanno come protagonista il commissario Wallander, una personaggio molto realistico, un uomo con le sue debolezze e i suoi conflitti interiori, ed anche altri che non appartengono a quella serie, fra cui “Scarpe italiane“. Come per altri autori del Nord Europa anche grazie a Mankell mi pare di avere una finestra sulla Svezia. Fra i suoi romanzi che ho letto anche “La mano” e “Piramide“.
A questo link una citazione dal romanzo “Prima del gelo”.

Gianni Biondillo

(1966), scrittore italiano.
Di lui ho letto vari romanzi, la maggior parte dei polizieschi con Ferraro come protagonista.

Becca Fitzpatrick

(1979), scrittrice statunitense.
Di lei ho letto la serie dei romanzi young adult che inizia con “Il bacio dell’angelo caduto“.

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Almanacco: scrittrici e scrittori nati il 23 ottobre

Adalbert Stifter (1805 – 1868), scrittore austriaco.
Di lui ho letto “Cristallo di rocca”, la storia a lieto fine di due fratellini che si perdono.

Gianni Rodari (1920 – 1980), scrittore e pedagogista italiano.
Grande, grandissimo. Che altro dire? A tutti (scrittori, maestri, insegnanti, lettori) consiglio il suo “La grammatica della fantasia”. E qui riporto una delle poesie che mi piacciono di più.

          Bisogna piantare molti soldati
          per far crescere un tenente 
          Bisogna piantare molti tenenti
          per far crescere un generale
          Bisogna piantare molti generali
          per far crescere un niente.

John Michael Crichton (1942 – 2008). scrittore statunitense.
Ho letto alcuni suoi romanzi, fra cui “Jurassic Park”: l’idea da cui tutta la storia si sviluppa secondo me è semplice e nello stesso tempo ha del geniale.

Laurie Halse Anderson (1961), scrittrice statunitense.
Ho letto due suoi romanzi young adult, questa estate: “Winter girl” e “Speak”. Il primo è sull’anoressia, forte ma delicato allo stesso tempo. Una scrittura che scivola via molto bene.

Pubblicato in: I miei libri, Libri

Piangere non serve *** ebook

 

Qualche parola sulla genesi di questo romanzo, a cui ho sempre tenuto molto.

 Piangere non serve copertina 2015

Ho voluto, fino dall’inizio, che fosse una storia per ragazzi, young adult, come si dice. Parla d’amore, perché è quasi impossibile raccontare di adolescenti senza parlare d’amore, ma anche e soprattutto di amicizia e di rapporti familiari.

 

La prima stesura risale a quasi quindici anni fa. Di quella versione della storia sono rimasti i personaggi: Martina e i genitori, l’amica Chiara, la cugina della madre e lo scultore. È rimasto anche l’evento iniziale da cui sostanzialmente prende il via la vicenda, ovvero la separazione fra i genitori di Martina: è per allontanarsi da loro e da casa, infatti, che la ragazza decide di trascorrere un mese insieme alla cugina della madre in un paesino di montagna.

Nelle successive revisioni e relative stesure quello che avviene durante la vacanza è cambiato radicalmente, solo l’incontro con lo scultore è ancora uno degli elementi cardine. Si sono aggiunti alcuni personaggi, giovani con cui Martina stringe amicizie, ha degli scontri, prova attrazione, forse amore.

 

Nell’arco di un mese nel sonnolento paesino succedono molte cose, a Martina e alle persone che ha conosciuto e nuovi sentimenti si intrecciano con la rabbia che la ragazza prova nei confronti dei genitori a causa della loro separazione, una rabbia che, in quelle settimane, assume di volta in volta sfumature nuove e inizia a trasformarsi.

Con il trascorrere dei giorni Martina si rende conto che non tutto e non tutti sono come sembravano in un primo momento e che ogni scelta comporta anche rinunce; niente è completamente giusto o completamente sbagliato.

 

Il romanzo è scritto in prima persona, un punto di vista che consente di seguire i pensieri e le emozioni di Martina da vicino, anzi da dentro; il modo migliore, a mio avviso, per vivere con lei la sua estate.

 

A questo link si può leggere l’incipit: https://antsacco57.wordpress.com/2014/06/07/piangere-non-serve-incipit/

Le precedenti copertine dell’ebook  

copertina Piangere non serve ok       copertina Piangere non serve 03-10-14         

La copertina attualmente in linea è opera di Manuela Paric. su fotografia dal sito freeimages, foto “Summer with Rubia” di Odan Jaeger (danjaeger).