(pubblicato nel 2016)
I romanzi di Carlotto lasciano spesso l’amaro in bocca, perché, anche se di solito il cattivo ha la peggio, la vittoria dei buoni è solo parziale e magari è ottenuta a un prezzo troppo alto. Questo, direi, perché si tratta di storie realistiche, ambientate in quella che è la realtà o, comunque, in una finzione molto simile alla realtà, che tutto è fuorché rosa.
“Il turista” è più amaro degli altri libri che ho letto di questo autore, la vicenda narrata è cruda e crudele, non vi sono scene che schiariscono, almeno temporaneamente, il nero che pervade l’intero libro.
Il turista è un serial killer astuto e camaleontico che uccide le sue vittime in varie città d’Europa; la sua strada si incrocia con quella di un’organizzazione di assassini; a cercare di contrastare questa organizzazione, fra gli altri, Pietro Sambo, ex commissario di polizia, che si trova più volte a dover scendere a patti con la propria coscienza.
Un noir molto nero che non lascia nemmeno uno spiraglio di speranza, perché anche i difensori della legge alla fine non sono poi molto meglio di coloro che devono combattere.
Non ho trovato la trama molto avvincente, non c’è una vera e propria indagine, è più il racconto di una sorta di sfida a chi meglio riuscirà a fregare l’altro.
I protagonisti sono il serial killer e l’ex commissario, e anche fra loro, ovviamente, si svolge una sfida.