(titolo originale Lisette’s list, trad Simona Fefé ; pubblicato nel 20)
Nel 1937 la giovane Lisette e il marito si trasferiscono da Parigi a Rousillon , in Provenza, per assistere il nonno anziano di lui. L’uomo è stato, come molti dei suoi compaesani, un minatore nelle miniere di ocra e ha avuto modo di conoscere alcuni pittori divenuti poi famosi e dai quali ha avuto, tramite scambi, alcuni quadri. Così nella sua casa Lisette può ammirare e apprezzare opere di Cezanne, Pisarro e perfino una Picasso. Il vecchio le racconta dei suoi incontri con i pittori e le mostra come entrare in sintonia con i quadri.
Poco dopo la morte del nonno scoppia la seconda guerra mondiale e André si arruola, insieme all’amico Maxime, che era rimasto a Parigi e che è anche amico di Lisette. Prima di partire però nasconde i dipinti, per proteggerli e proteggere anche la moglie da eventuali razzie naziste. In una lettera dal fronte rivela a Lisette il nascondiglio dei quadri ma, quando lei si trova costretta a rivelarlo a un ufficiale nazista, i dipinti non ci sono più. Dopo la fine della guerra, Lisette si mette alla ricerca dei suoi quadri e li ritrova tutti in luoghi diversi.
La lista del titolo si riferisce a un elenco di desideri e propositi che la protagonista stila e tiene aggiornato, così come aveva fatto il nonno del marito e, ovviamente, uno dei principali impegni è proprio quello di ritrovare i dipinti.
Sulla trama non aggiungo altro, per non svelare troppo (anche se in realtà non c’è molto da svelare).
Ho trovato il romanzo piuttosto lento e, nonostante mi piaccia la pittura, abbastanza noioso in particolare proprio quando descrive i quadri (forse non sono abbastanza esperta in materia, ma trattandosi di narrativa non credo che dovrebbe essere un prerequisito); la vicenda di Lisette è molto lineare e, tutto sommato, poco realistica. Complessivamente una storia non troppo convincente e personaggi non sempre credibili.