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Ruga dopo ruga – Claudia Graziani – Segnalazione

È con grande piacere che segnalo la pubblicazione, il giorno 3 settembre 2020, del romanzoRuga dopo ruga” di Claudia Graziani. È il primo pubblicato da questa scrittrice, ed è in formato cartaceo, per i tipi di Porto Seguro Editore.

Questa la quarta di copertina
Ktabejin è un’isola polinesiana abitata da un popolo di lontana discendenza Maori, che ha sviluppato un civiltà pacifista, fondata su una religione sciamanica. I suoi abitanti portano un nome il cui significato fa da totem per la direzione della loro vita e comunicano più con il corpo che con le parole. Ranjji però si sente diversa dalla sua gente, come se osservasse lo svolgersi della loro vita in disparte. Il ritorno dei colonizzatori inglesi le darà un fondamentale impulso a ricordare un trauma del suo passato, dal quale ha avuto origine il Dolore che spesso le attanaglia le viscere. Attraversando questo Dolore la ragazza compirà il percorso al quale è destinata, per cercare di liberare il suo spirito, proprio come le tartarughe che emergono dalla sabbia e superano mille rischi per raggiungere l’Oceano.

Un romanzo sul coraggio, sulla necessità di affrontare le proprie ferite e aprirsi all’altro per cambiare, crescere ed essere più liberi.

L’autrice
Claudia Graziani è insegnante di scuola primaria, appassionata di didattica, di letteratura, di musica corale e di culture straniere. Recensisce libri per il sito Sololibri.net e “Ruga dopo ruga” è il suo primo romanzo.

È possibile ordinare il romanzo su amazon.

cover Claudia Graziani Ruga dopo ruga

Pubblicato in: I miei libri, Racconti

Spin-off di La grande menzogna – Sara #3

La scuola – Stella

Non vedo l’ora di cominciare ad andare a scuola, tutti dicono che imparerò tante cose interessanti e sono molto curiosa. Quando inizio a frequentarla, però, resto delusa: la maestra insegna cosa facili, che conosco già. La nonna ha ragione, gli altri bambini non sono proprio come me. Per esempio non sanno niente o quasi dei numeri, a loro sembrano difficili. Io mi annoio un po’, anche se la maestra mi ha portato un libro con dei giochi e degli esercizi abbastanza divertenti.

Grande menzogna SPIN OFF SARA 2 azzurroUn giorno la maestra chiede di parlare con la mamma e poi la mamma racconta al babbo cosa le ha detto: le ha consigliato di mandarmi a un’altra scuola, una “adatta” ai bambini come me, più “dotati” (ho scoperto che non è un difetto, vuole dire che mi riesce studiare meglio degli altri). Il babbo sarebbe stato d’accordo, ma le, la mamma, ha detto: “No, mai e poi mai. Sara deve stare con i bambini normali.”

Il babbo ha cercato di farle cambiare idea, ma senza convinzione. Anche la nonna aveva suggerito di iscrivermi a un’altra scuola, è anche per questo che la mamma non ha voluto farlo, per non darle soddisfazione. Non so perché ma non vanno d’accordo.

Così rimango nella classe dei bambini “normali”, anche se loro mi considerano un po’ strana. Solo Stella parla e gioca volentieri con me. A volte viene anche a casa mia oppure io vado da lei. È la prima amica che ho e questa cosa è molto bella.

Una mattina, però viene a scuola con gli occhi rossi.

Hai pianto” le dico. Lei fa cenno di sì con la testa.

Andiamo via. In un’altra città, lontana. Non ci vedremo più.”

A quelle parole piango anch’io. Ci abbracciamo strette mescolando le nostre lacrime e la maestra non sa come consolarci.

Ci permette di stare un po’ fuori dalla classe, per avere qualche minuto ancora tutto per noi.

Quando torno a casa decido che non vorrò più bene a nessuno, fa troppo male quando ti lasciano. L’anno scorso mi ha lasciata la nonna, è morta. Non ho pianto, ma ho sentito un grande vuoto dentro. Oggi invece con Stella non riuscivo a smettere di piangere. Eppure lei va solo in un’altra città… Certo, sono contenta che non sia morta, come la nonna. Però quando sarà lontana non sarà molto diverso: non potremo più stare insieme comunque.


Pubblicato in: Libri, Racconti

Fiori di banco – Ada Trerè Ciani

Una trentina di anni fa, forse anche qualcuno di più, un collega mi prestò un piccolo libro che trovai teneramente divertente e che mi feci comprare per conservarne anch’io una copia.

Si tratta di una raccolta di frasi da temi e pensierini (come si chiamavano una volta) di bambini delle elementari, raccolti da una maestra, diversi anni prima dell’uscita di Io speriamo che me la cavo.

FIori di banco

Questo libro mi è tornato in mente in seguito alla diatriba cruscosa degli ultimi giorni e siccome poco fa, rimettendo a posto un paio di scaffali, me lo sono trovato fra le mani mi è piaciuta l’idea di condividere con chi capita sul blog qualche fiore di banco.

Come si sa i bambini sono sempre stati soliti scrivere sfondoni (come si chiamano dalle mie parti) e sempre lo saranno. Altrimenti non sarebbero bambini, no?

 

Nelle pozzanghere c’era una pianta d’olivo riflettata.

Sono una bambina chiacchierona: la mia lingua è ribellule.

Sfortunatamente la mia carabina si è rotta e non fa più quel ciocco insordibile.

Le mucche vaccinose non morivano mentre il vaiolo sì.

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Il libro è del 1973, edito da Casa editrice Valentino Bompiani & C. S.p.A.
L’autrice è un’insegnante con “vent’anni di esperienza nelle scuole elementari” (dalla quarta di copertina).