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2017: i libri ed ebook che mi sono piaciuti di più

La mia top list dei libri ed ebook che mi sono piaciuti di più fra quelli che ho letto nel 2017, in ordine alfabetico di autore.

Mary Balogh * Il duca di ghiaccio

Mary Balogh * Un’estate da ricordare

Stefania Bernardo * La stella di giada

Roberto Bonfanti * Il primo a tornare fu il cane

Mariangela Camocardi * La bottega dei sogni

Cecilia Claudi * Blue sugar

Miriam Formenti * Capelli di luna

Miriam Formenti * Un uomo da odiare

Simona Friio * Il re degli inganni

Isabel Giustiniani * La tomba del canarino

Harper Lee * Il buio oltre la siepe

Harper Lee * Va’, metti una sentinella

Silvia Pillin * Ti voglio bene lo stesso

Adele Vieri Castellano * Il leone di Roma

Angela White * Di ghiaccio e d’oro

Anche quest’anno molti degli ebook che ho letto sono opera di autori self; diversi erano di buona qualità, sopra ho indicato quelli che mi sono piaciuti di più o che mi sono sembrati più interessanti.

 

 

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Va’, metti una sentinella – Harper Lee * impressioni di lettura

(Titolo originale “Go set a Watchman”, Traduzione di Vincenzo Mantovani; originale pubblicato nel 2015; edizione italiana da me letta del 2015)

Per prima cosa vi dirò che, come per “Il buio oltre la siepe”, le primissime pagine risultano a mio parere un po’ lente, ho dovuto quasi impormi di proseguire. Più che altro, in realtà, occorre entrare nell’atmosfera della storia e del paese in cui si svolge per poter gustare la lettura. Dopo aver superato il momento iniziale, però, il romanzo mi ha coinvolta ed ero impaziente di sapere cosa succedeva e come andava a finire.

La sentinella cui si riferisce il titolo (questa volta tradotto letteralmente dall’inglese) è la coscienza di ciascuno; la citazione è tratta dalla Bibbia:

XXI capitolo di Isaia, versetto 6:
Perché così mi ha detto il Signore:
Va’, metti una sentinella che annunzi ciò che vede.”

La protagonista, Jean Louise detta Scout, ventiseienne, vive e lavora a New York da alcuni anni e torna per due settimane di vacanza a Maycomb, suo paese natale, dove ancora vivono il padre, la zia Alexandra, lo zio Jack e Henry Clinton detto Hank, un vecchio amico d’infanzia che vorrebbe sposarla.

Cover sentinella - Lee

Nei giorni che trascorre a Maycomb Scout esce con Henry, e si chiede se davvero vuole sposarlo; spesso ricorda episodi dell’infanzia o della giovinezza in cui lei, il fratello Jem e l’amico Dill vivevano una delle loro avventure. È ribelle come lo era da bambina, anche se mostra qualche incertezza in più.

Scopre, per la prima volta, che la convinzione che tutti gli uomini sono uguali e hanno gli stessi diritti, imparata nell’infanzia dal padre e ben radicata in lei, forse non è proprio quello che questi pensa. È l’epoca delle rivendicazioni da parte dei neri dei diritti civili, a cui i bianchi, soprattutto negli Stati Uniti del sud, si oppongono, anche con la forza. A Maycomb c’è un Consiglio dei cittadini che sono suprematisti bianchi e la scoperta che anche il padre Atticus è memro del Consiglio e in parte condivide le idee dei suprematisti, sconvolge Jean Louise.

Nel finale del romanzo la ragazza affronta e accusa il padre e ha con lui un lungo dialogo a cui ne segue un altro, poco dopo, con lo zio Jack. Atticus, per quanto si riveli meno perfetto di quanto non fosse sembrato ne “Il buio oltre la siepe”, ne esce comunque come una persona speciale. E per Scout l’esperienza è un’occasione, sia pure dolorosa, di crescita e di distacco da una sorta di cordone ombelicale che la legava al padre.

Si potrebbe quindi dire che si tratta di un romanzo di formazione.

Harper Lee avrebbe scritto questa storia prima de “Il buio oltre la siepe”, una storia che è di grande attualità in questi giorni di agosto, visti i fatti accaduti a Charlottesville e le reazioni e dichiarazioni poco chiare del presidente USA in merito ai suprematisti.

La narrazione è in terza persona, ma segue quasi sempre Jean Louise.

 

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Va’, metti una sentinella – Harper Lee * citazione

(Titolo originale “Go set a Watchman”, Traduzione di Vincenzo Mantovani; originale pubblicato nel 2015; edizione italiana da me letta del 2015)

Cover sentinella - Lee

Sto leggendo questo libro, sequel de “Il buio oltre la siepe” e, in una delle prime pagine, ho trovato questa riflessione di Scout, ovvero Jean Louise Finch, ovvero – immagino – la protagonista:

Era quasi innamorata di lui. No, impossibile, pensò: o lo sei o non lo sei. L’amore è l’unica cosa a questo mondo che non si presta a equivoci. Ci sono diversi tipi di amore, certamente, ma in ogni caso il giudizio è netto: o sei innamorata o no.

È un pensiero che condivido abbastanza, anche se su certi temi non c’è mai niente, a mio parere, che si possa affermare con certezza.

È comunque un brano interessante per dare un’idea del personaggio.

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In biblioteca #28

Nuovo giro in biblioteca (ne faccio meno perché sto leggendo molti ebook e pochi cartacei, dato che da un paio di mesi ho sottoscritto l’abbonamento Kindle Unlimited).

Ho preso questi libri:

Va’, metti una sentinella – Harper Lee
La pedina scambiata – Georgette Heyer
Belinda e il duca – Georgette Heyer.

Ho già letto le prima pagine del romanzo di Harper Lee e mi ha subito attratta. Vi saprò dire.

 

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Il buio oltre la siepe – Harper Lee * impressioni di lettura

(Titolo originale “To kill a mockingbird”, Traduzione di Amalia D’Agostino Schanzer; originale pubblicato nel 1960; edizione italiana da me letta del 2010)

Nonostante il romanzo racconti una vicenda drammatica, per me somiglia a una favola. Somiglia a una favola perché ci sono dei personaggi fantastici, troppo perfetti per essere veri. In particolare Atticus Finch, avvocato e padre dei bambini Scout e Jem, i protagonisti.

Cover Buio oltre la siepe

Difficile, a mio parere, definire chi sia il protagonista, certo il personaggio più presente è Scout, che è anche la narratrice. E forse sì, è lei la protagonista, perché è dai suoi occhi e dalla sua sensibilità di bambina che ci viene narrata la storia o, meglio, alcune delle storie che si svolgono a Maycomb, la cittadina del profondo sud degli Stati Uniti in cui i Finch abitano.

All’inizio del romanzo Scout ha quasi sei anni e il fratello Jem quasi dieci; alla fine ne avranno due di più. I due ragazzi sono orfani di madre e vivono con Atticus, il padre, che è aiutato nella gestione della casa e dei figli da Calpurnia, una donna di colore che non dorme in casa con loro.

Scout ama vestirsi con i calzoni e non le piace comportarsi da bambina, ha imparato a leggere prima di cominciare ad andare a scuola e ama i libri, tanto che quando il primo giorno di scuola la maestra, le proibisce di leggere perché deve imparare a farlo con il metodo che le verrà insegnato, si trova a pensare:

Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?

Vicino alla casa dei Finch abita una famiglia il cui figlio, ormai adulto, non esce mai di casa e non si mostra neppure alle finestre; si tratta di Arthur Boo Radley. I ragazzi fantasticano su questa persona, preparano incursioni nel suo giardino anche se hanno paura. Ma i loro atti non sono mai cattivi: quello che caratterizza i due fratelli, e poi anche Dill, l’amico che vive a Maycomb solo per le vacanze, è il rispetto che portano agli altri, anche quando scherzano o giocano. Rispetto che hanno imparato dal padre, che glielo insegna con le parole e le spiegazioni e soprattutto con l’esempio.

È questo, per me, il senso della favola: la presenza di un personaggio assolutamente corretto, con un senso della giustizia e dell’equità totali, pur senza essere mai né ingenuo né illuso. Un uomo consapevole di lottare, spesso, contro i mulini a vento ma altrettanto consapevole che quella lotta va sostenuta, a maggior ragione quando è persa in partenza, come spiega a Jem parlando della signora Dubose, dopo che questa è morta.

A conferma della sua profonda umanità ed empatia, proprio alla fine, Atticus dice alla figlia:

«Quasi tutti sono simpatici, Scout, quando finalmente si riesce a capirli.»

Il fatto più rilevante che accade nel romanzo è la difesa da parte di Atticus di Tom Robinson, un uomo di colore, accusato di aver violentato una ragazza bianca. Il padre di Scout riesce a dimostrarne l’innocenza durante il processo a cui assistono anche la bambina, il fratello e l’amico Dill, ma l’uomo viene lo stesso condannato, mentre il padre della ragazza promette vendetta contro Atticus. Il senso di giustizia del padre di Scout si spinge anche a indurlo a vegliare davanti alla prigione per difendere l’accusato da un gruppo di uomini bianchi che vorrebbe ucciderlo senza nemmeno processarlo.

Inizialmente Jem e soprattutto Scout non capiscono perché il padre abbia accettato di difendere l’uomo di colore, ovvero di fare qualcosa che alla maggior parte degli altri abitanti di Maycomb sembra brutta. Si picchiano, comunque, contro i loro compagni che criticano Atticus, ma solo fino a quando lui chiede loro di non farlo più e poi spiega loro il senso e la necessità che lui faccia quello che sta facendo. Riesce sempre a farsi comprendere e a condividere con loro i suoi valori. Riesce sempre anche a capire i suoi figli e le motivazioni del loro agire e non perde mai la pazienza.

Un personaggio totalmente positivo, Atticus, altro che il principe delle fiabe…

Pure Jem e Scout (i cui nomi per intero sono Jeremy Atticus e Jean Louise) lo sono – e non potrebbe essere altrimenti – benché siano ragazzi a tutti gli effetti: impulsivi, talvolta disobbedienti, amanti delle avventure, a volte un poco incoscienti.

Intorno alla famiglia Finch ruotano molti altri abitanti di Maycomb, fra i quali ci sono personaggi sulla stessa linea d’onda di Atticus ma anche molto diversi da lui, che gode comunque della stima di molti.

In qualche modo, penso più che altro per l’ambientazione in una cittadina e per il fatto che il punto di vista è quello di una bambina, questo romanzo mi ricorda L’estate incantata di Ray Bradbury.

Insomma, se non si fosse capito, Il buio oltre la siepe è un libro che mi è piaciuto moltissimo. E sono molto curiosa di leggere Va’, metti una sentinella, il sequel scritto dopo decine di anni.


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Il buio oltre la siepe – Harper Lee * citazione

(Titolo originale “To kill a mockingbird”, Traduzione di Amalia D’Agostino Schanzer; originale pubblicato nel 1960; edizione italiana da me letta del 2010)

Si tratta di un romanzo molto famoso, da cui è stato tratto un altrettanto famoso film. Io non avevo letto il romanzo né visto il film. Negli ultimi anni, dopo l’uscita del sequel ”Va’, metti una sentinella”, si è ripreso a parlare del romanzo e quando l’ho visto in biblioteca ho pensato che fosse il caso di leggerlo.

Cover Buio oltre la siepe

Sono circa a metà e devo dire che è davvero il caso di leggerlo.

Uno dei protagonisti, Atticus Finch, avvocato e padre della narratrice, una bambina di soprannome Scout, è, a mio parere, la persona che si vorrebbe avere come amico, padre, fratello, compagno. Almeno per quanto risulta fino alla metà del romano, poi vi saprò dire per il seguito.

Tanto per farvi capire cosa intendo ecco cosa dice ai figli, Scout e il fratello di lei, Jem, di qualche anno più grande, a proposito di un’anziana vicina che criticava sempre lui e i bambini. La vicina, malata, prendeva la morfina per alleviare i dolori; alla fine però decide di smettere di prenderla par morire libera da quella dipendenza.

«Sì, era una signora. Aveva le sue idee, sulle cose, idee molto diverse dalle mie, forse. Figliolo, ti ho detto che anche se tu non avessi perso la testa, quel giorno, ti avrei mandato ugualmente a casa sua. Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima di cominciare, e cominciare ugualmente e arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede. La signora Dubose ha vinto. È morta come voleva morire, senza essere schiava né degli uomini né delle cose. Era la persona più coraggiosa che io abbia conosciuto.»

Che ve ne pare? Ce ne vorrebbero, vero, di persone così?

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In biblioteca #27

Oggi ho riportato in biblioteca alcuni libri, ma tre di questi non li ho letti: “La cassa aperta. Un nuovo caso per Hercule Poirot”(Sophie Hannah, Agatha Christie) perché lo ha letto mia madre e ha trovato che avesse una conclusione insoddisfacente;Baker e Taylor Due gatti da biblioteca(Jan Louch con Lisa Rogak) perché non mi attirava più e “Caino” (Saramago) perché lo avevo già letto anche se non lo ricordavo (deprimente non ricordare queste cose).

Ho preso altri tre libri…

Una donna sulla strada – Charles Bukowski

Il buio oltre la siepe – Harper Lee

L’amica geniale – Elena Ferrante.