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La ribelle dell’est – Sergio Bertoni * Impressioni di lettura

Il romanzo, disponibile su amazon sia in formato ebook che come libro cartaceo, è il terzo della serie “Delitti misteriosi”, storie accomunate dalla presenza di Claudio Marchesini, curioso e intraprendente maestro in pensione, e del suo ex allievo e ora maresciallo capo dei carabinieri Leopoldo Antinori.

In questo romanzo, ambientato ancora una volta a Valdrusina, in Val d’Aosta, il maestro Marchesini, (protagonista indiscusso di “Delitti misteriosi” e di Provaci e sei morto”) non è il personaggio principale. Infatti, al centro della storia c’è Yelena, la ragazza rumena che il lettore ha conosciuto nel precedente romanzo (“Provaci e sei morto”), che, insieme ad Alfonsina, la nipote del boss siciliano Don Saru, e al gruppo della “fratellanza” albanese diretta da Kobaisi, si trova a dover affrontare un nutrito gruppo di criminali colombiani che è sulle tracce di una cospicua partita di droga e che si occupa anche del traffico di organi e del racket della prostituzione, intercettando donne e bambini migranti in mare mentre cercano di raggiungere le coste italiane. Per Yelena c’è anche la possibilità di un amore, sentimento che la spaventa, a causa delle esperienze vissute.

La ribelle dell’est” è una bella storia, con molti personaggi, ben descritti e interessanti. La trama gialla è intrigante e si intreccia in modo coerente e graduale con la vena romantica. Come sempre nei libri di Sergio Bertoni il linguaggio è fluido e la lettura gradevole.

Il romanzo tratta molti temi di grande attualità, dal traffico di organi all’accoglienza dei migranti, dalla tratta delle donne per costringerle alla prostituzione allo spaccio di droga e si potrebbe obiettare che il lieto fine per una storia che parla di mafie e cartelli colombiani e traffici di ogni genere sia poco realistico. Ma almeno quando si legge vedere che la giustizia e la solidarietà alla fine trionfano è confortante e aiuta a sperare che, prima o poi, questo possa accadere anche nella realtà.

Sinossi

Non c’è pace per Yelena, la bellissima ragazza rumena, esperta di arti marziali, che ha attraversato mezza Europa per vendicare lo stupro e l’assassinio della sua adorata sorellina. Spietati criminali appartenenti a un “cartello” colombiano, associato a mafie pugliesi e calabresi sono arrivati in Italia alla ricerca di un enorme quantitativo di droga, che sembra scomparso nel nulla.

È possibile che solo Yelena sappia dove é stato nascosto? Lo spaccio di droga è solo una delle attività della cosca colombiana che si arricchisce anche con il traffico di organi e con la prostituzione, grazie al rapimento di giovani donne e di bambini migranti che tentano di sfuggire dalla guerra e dalle persecuzioni. Contro questi delitti si batte Yelena, coadiuvata dalla “fratellanza” albanese diretta da Kobaisi, e da Don Saru. Non mancano il maestro Marchesini, il maresciallo Antinori, Alfonsina, la contessa Ottaviani, e altri personaggi già presenti nei precedenti volumi della serie.

Agim Sinani il giovane albanese intensamente attratto dall’intrepida ribelle dell’est riuscirà, rischiando la vita, a salvarla dalla prigionia e dalle torture e conquistarla con il suo amore?

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Costanza Arconati: Una protagonista del Risorgimento – Dina Bertoni Jovine – Segnalazione

Segnalo l’uscita di “Costanza Arconati: Una protagonista del Risorgimento”, la storia della marchesa Costanza Arconati, scritto da Dina Bertoni Jovine, revisionato e completato da Giuliano Bertoni e curato da Sergio Bertoni.

Quest’opera è disponibile sia in formato ebook che cartaceo, su amazon.

La migliore presentazione di questo testo e della sua autrice è quanto scrive uno dei curatori, Giuliano Bertoni, nella postfazione:

Quest’opera fu rinvenuta da mio padre fra le carte della sorella Dina nel 1970, anno del suo decesso, e inviata ad un’importante casa editrice che però la restituì senza neppure leggerla, perché ritenuta estranea alla propria linea editoriale. In seguito restò nuovamente dimenticata, fino a una mia recente riscoperta. Il manoscritto era conservato tra le carte di famiglia, insieme con gli autografi di Francesco Jovine, noto scrittore e defunto marito della zia, di cui, con i miei fratelli, sono erede e custode. Non vi è una data. Suppongo che sia stato scritto entro il 1950 perché alla prima pagina c’è l’indirizzo di via Palombini; e l’autrice da quella casa traslocò in quell’anno, dopo la morte del marito Francesco Jovine.

È possibile che la morte del marito e la conseguente, inevitabile, riorganizzazione della propria vita l’abbiano indotta a trascurare questo lavoro che non fu più ripreso, se non forse per attingerne la breve nota biografica inserita nella “Enciclopedia della donna”, da lei curata per gli Editori Riuniti.

Ho letto con emozione ed ammirazione questo saggio, scritto con la fluente penna della donna dotata della cultura più vasta di cui io abbia memoria. Mi è parso quasi di leggere un romanzo; e credo che questa sensazione sarà condivisa da ogni lettore, nonostante il rigore scientifico della narrazione che si avvale di una vasta gamma di riferimenti bibliografici, compresi alcuni carteggi, all’epoca, e forse tuttora, inediti, scoperti fra i documenti dell’epoca risorgimentale conservati nei magazzini di musei romani.

Attraverso la storia personale di Costanza Arconati, “eroina” del Risorgimento italiano, il libro fa rivivere il periodo che va dai moti del ’21 all’unità d’Italia, regalandoci la sensazione di penetrare dentro l’anima dei personaggi che ricordiamo freddamente narrati dai libri di storia.

Non è stato un lavoro da poco recuperare l’intero testo dalle pagine ingiallite, scritte con l’inseparabile “Olivetti Studio 44”. Pagine coperte talora di correzioni e chiose scolorite, scritte con la minutissima calligrafia della zia. Purtroppo, tra i molti, manca qualche riferimento bibliografico, lasciato in bianco nel testo e che non mi è stato possibile recuperare. Certamente l’autrice non aveva ancora finito di “limare” l’opera ma a me è sembrata già più che degna di vedere la luce ed ho rispettato alla lettera il testo apportando solo quegli aggiustamenti che mi sono parsi appartenere solo a dimenticanze o sviste della compilazione.

Ho pure ritenuto necessario inserire in nota la traduzione dei brani di carteggio riportati nell’originale francese nel testo, poiché l’insegnamento scolastico di questa lingua in Italia è andato sempre più scemando con l’andare degli anni. Ho cercato, quando possibile, di conservare i ritmi espressivi del testo originale senza cercare forme interpretative soggettive.

Dopo questa mia fatica, il testo è stato nuovamente oggetto di un’ulteriore revisione critica da parte di mio fratello Sergio che ha provveduto a integrare le note del testo con notizie biografiche utili all’individuazione dei molti personaggi citati nell’opera e in gran parte dimenticati sia dagli storici che, a maggior ragione, dai lettori.

Ha svolto quindi una pregevole opera di “editor”, anche correggendo le inevitabili sviste e refusi ancora presenti ed eliminando certi arcaismi del testo originale che, dopo oltre settant’anni dalla prima stesura, apparivano duri all’orecchio. Il tutto senza mai alterare il corpo e lo stile della versione manoscritta, e da questo certosino impegno per cui gli sono grato, nasce finalmente la possibilità di rieditare questa pregevole opera in forma cartacea.

Sinossi

Attraverso la storia personale della marchesa Costanza Arconati, “eroina” del Risorgimento italiano, questo libro fa rivivere il periodo che va dai moti del 1821 all’unità d’Italia, regalandoci la sensazione di penetrare dentro l’anima di numerosi personaggi freddamente narrati dai libri di storia e che a stento ricordiamo.

Federico Confalonieri, Vincenzo Monti, Silvio Pellico, Alessandro Manzoni, Giovanni Berchet, Gino Capponi, Claude Fauriel e altri ancora sono soltanto dei nomi, alcuni ben noti e altri molto meno, che ci riportano alla memoria vaghi ricordi del nostro Risorgimento. Un fondamentale periodo storico che svogliatamente studiato, e talvolta ancor peggio insegnato, ha attraversato senza quasi lasciar traccia i nostri verdi anni trascorsi tra i banchi di scuola.

Nonostante il rigore scientifico della narrazione che si avvale di una vasta gamma di riferimenti bibliografici, compresi alcuni carteggi, forse tuttora inediti scoperti fra i documenti dell’epoca risorgimentale e conservati nei magazzini dei musei romani, scorrendo le pagine di questo testo si ha la netta sensazione di leggere un avvincente romanzo.

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Provaci e sei morto – Sergio Bertoni * Impressioni di lettura

L’intraprendente e curioso maestro Marchesini, che già conosciamo per aver letto di lui in “Delitti misteriosi”, questa volta si trova coinvolto – a causa della sua sete di scoprire la verità – in una lotta fra clan malavitosi. Le sue indagini si affiancano a quelle della polizia, condotte dal maresciallo capo Antinori, ex allievo del maestro divenuto poi suo amico. Per il maestro si tratta di un’esperienza che si rivela molto pericolosa ma che gli offre anche il modo di trovare – o meglio ritrovare – l’amore.
Il romanzo è ben scritto, la vicenda è complessa e i personaggi risultano tutti realistici e coerenti nei loro comportamenti: la lettura è quindi piacevole e intrigante.
Se un appunto – forse – si vuole fare all’autore è quello di aver regalato al lettore quello che si può definire lieto fine, cosa non così scontata quando si narra di malavita organizzata. Ma si può intendere questo anche come un messaggio positivo e di speranza che Sergio Bertoni ci vuole comunicare… e di speranza abbiamo sempre bisogno.

 

cover Provaci e sei morto Sergio B

Sinossi
Ancora una volta il maresciallo capo Antinori è alle prese con malfattori di ogni genere, e con strane e pericolose vicende. Il maestro Marchesini, attento e curioso come sempre, si sforza di capire i misteri e gli avvenimenti che stanno sconvolgendo non solo il paese, ma anche la sua personale tranquilla esistenza. Le domande sono molte: Inizialmente può sembrare che vi sia stato solo un banale tentativo di furto, andato a vuoto perché effettuato da un maldestro principiante, ma davvero è stato così? Forse no, forse ciò che appare non è come appare. Altri avvenimenti si susseguono e in che cosa ci imbattiamo? mafiosi e avvoltoi connazionali sono sempre stati un pericolo grave, ma quando si mischiano con spietati delinquenti che provengono dall’estero è ancora peggio. Rapimenti, stupri, droga, che cosa sta mettendo a soqquadro quello che un tempo era un tranquillo piccolo paese? E inoltre… ritrovare un antico perduto amore può cancellare il passare degli anni e risvegliare sopite passioni?

Pubblicato in: Libri, Segnalazione nuove uscite

Provaci e sei morto – Sergio Bertoni * Segnalazione

Segnalo l’uscita dell’ultimo romanzo di Sergio Bertoni, un autore che apprezzo molto e di cui ho letto tutti gli scritti che ha finora pubblicato. Si tratta di un giallo dal titolo “Provaci e sei morto! (Delitti misteriosi Vol. 2) disponibile al momento nel formato ebook kindle; i lettori ritroveranno in questa storia il maestro Marchesini, protagonista dei due racconti raccolti in “Delitti misteriosi”. Cover di Isabel Giustiniani.

cover Provaci e sei morto Sergio B

 

Sinossi

Ancora una volta il maresciallo capo Antinori è alle prese con malfattori di ogni genere, e con strane e pericolose vicende. Il maestro Marchesini, attento e curioso come sempre, si sforza di capire i misteri e gli avvenimenti che stanno sconvolgendo non solo il paese, ma anche la sua personale tranquilla esistenza. Le domande sono molte: Inizialmente può sembrare che vi sia stato solo un banale tentativo di furto, andato a vuoto perché effettuato da un maldestro principiante, ma davvero è stato così? Forse no, forse ciò che appare non è come appare. Altri avvenimenti si susseguono e in che cosa ci imbattiamo? mafiosi e avvoltoi connazionali sono sempre stati un pericolo grave, ma quando si mischiano con spietati delinquenti che provengono dall’estero è ancora peggio. Rapimenti, stupri, droga, che cosa sta mettendo a soqquadro quello che un tempo era un tranquillo piccolo paese? E inoltre… ritrovare un antico perduto amore può cancellare il passare degli anni e risvegliare sopite passioni?

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Libri sotto l’albero

Un’occasione per conoscere qualche autore indie e le sue opere.

Dal 18 al 23 dicembre ogni giorno, su facebook, un incontro con un autore, con interviste, domande, discussioni sui suoi libri.

Calendario:
18 dicembre – Antonella Sacco
19 dicembre – Roberto Bonfanti
20 dicembre – Maria Concetta Di Stefano
21 dicembre – Bianca Deprado
22 dicembre – Sergio Bertoni
23 dicembre – Concetta D’Orazio
24 dicembre – Camillo Carrea.

Non mancate, vi aspettiamo qui.

Libri sotto l'albero img

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Nascita e fine dei Cavalieri Templari: ricerche storiche a cura di Sergio Bertoni – Segnalazione

Segnalo l’uscita di questo interessante saggio di Sergio Bertoni. Se volete sapere di più su questo bravo autore potete leggere questi altri articoli: Delitti misteriosi, L’intruso e altri racconti, Paride Passacantando.

Queste le parole dall’autore

Come ho cercato di chiarire nel miglior modo possibile, il mio è stato solo un lavoro di ricerca e… sartoria (cuci e scuci) realizzato consultando dizionari, enciclopedie, biblioteche, libri specializzati e interessanti seri blog dedicati (ovviamente citati nella bibliografia) e cercando di riassumere il tutto in una novantina di pagine.

Cover Templai Bertoni

Sinossi

La storia dei Cavalieri Templari ha sempre affascinato moltissime persone. Sulla loro gloriosa storia, e sulla loro triste e infamante fine, si sono scritti interi volumi, alcuni molto seri e ben documentati, altri di pura fantasia e gravati da un’infinità di esoteriche sciocchezze. Da parte mia non ho assolutamente inteso scrivere un’opera nuova, bensì ho cercato di strutturare un racconto storicamente attendibile, raccogliendo e riportando, dopo accurata selezione, molte delle notizie che compaiono sia in seri testi letterari, sia in moltissimi e interessanti siti, che si trovano su Internet, e ai quali sono lieto di indirizzare i miei cortesi lettori.


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Delitti misteriosi – Sergio Bertoni * Impressioni di lettura

Un ebook contenente due racconti, ciascuno dei quali relativo a un delitto. In entrambi i racconti il protagonista è un maestro in pensione, il maestro Marchesini, un personaggio molto umano, sensibile e attento, con una dose di curiosità che lo spinge anche a sperimentare.
Storie che si leggono molto volentieri, ben scritte, garbate e intriganti. Peccato che siano solo due, ne avrei lette volentieri molte altre.

cover Delitti misteriosi

Sinossi

Questo racconto è opera di fantasia ma la storia ci insegna che gli errori giudiziari ci sono sempre stati e sempre ci saranno. La giustizia non è infallibile e anche se la scienza le è venuta spesso in soccorso, sia con le impronte digitali sia, più di recente, con l’analisi del DNA, non sempre le condanne, in particolare quelle indiziarie, appaiono del tutto convincenti. Solo dopo quindici anni di reclusione si riconobbe l’innocenza di un pescatore di Taranto accusato di avere ucciso due minorenni. Ancora peggiore la sorte di un calabrese assolto dopo avere scontato ventun’anni di carcere. E cosa dire del caso di un contadino, condannato nel 1965 per aver ucciso il fratello, che fu ritrovato sette anni dopo vivo e vegeto? Dal sospetto che certi episodi delittuosi non siano così chiari e limpidi come risulta da certe sentenze nasce l’indagine di un dilettante: il maestro Marchesini, il quale si pone certe domande e cerca di trovarne le risposte.

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2018: i libri ed ebook che mi sono piaciuti di più

Piccolo bilancio libroso del 2018: la mia top list dei libri ed ebook che mi sono piaciuti di più fra quelli che ho letto nel 2018, in ordine alfabetico di autore.

Mi spiace non aver avuto il tempo, almeno finora, di scrivere le mie impressioni di lettura su alcuni di questi testi.

Sergio Bertoni – L’intruso e altri racconti

Adele Vieri Castellano – Il gioco dell’inganno

Andrea Engheben – Senza volto

Miriam Formenti – Amabile canaglia

Grazia Maria Francese – Arduhinus

Leonardo Gori – Nero di maggio

Leonardo Gori – Il passaggio

Lisa Kleypas – Infine, tu

Marco Lupis – Il male inutile

Marco Malvaldi – Negli occhi di chi guarda

Somerset Maugham – Lo scheletro nell’armadio

Mirya – Glitch

cover alcuni libri letti

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L’Intruso: E altri racconti, alcuni tratti da “Tra Realtà e Mistero” – Sergio Bertoni * Impressioni di lettura

Leggere per me significa anche aprire finestre e affacciarmi su mondi, periodi, luoghi situazioni. Questo interessante ebook di Sergio Bertoni mi ha offerto molte finestre: spaccati di storia, possibili scenari futuri, amara ironia sul presente.

Il romanzo “L’intruso” narra di una vicenda ambientata al tempo dell’ultima guerra, proponendo l’esperienza di un ragazzo e la sua solitudine (non per niente è “l’intruso”) anche nell’ambito della famiglia. La Storia e una storia, il dramma di una nazione e quello intimo di una persona, una testimonianza davvero preziosa. Il racconto di una vita che trova il suo punto di svolta nell’amore.cover Intruso SB

I racconti, ben quattordici, spaziano dall’ironia alla fantascienza, passando per la Storia talvolta con derive surreali. Ci parlano di alcuni personaggi storici, dei problemi della società attuale, ci fanno riflettere.

Nel blog ho parlato anche di altri testi di questo autore, fra cui Paride Passacantando. Talvolta anche l’impossibile avviene ed è possibile leggere anche un’intervista a Sergio Bertoni.

Sinossi

Perché “l’intruso”? Perché ancora oggi vi sono alcuni padri che non provano alcun affetto, né alcuna responsabilità per le creature che mettono al mondo. Purtroppo la cronaca ci narra anche di madri snaturate che arrivano al punto di sopprimere, o di gettare in qualche cassonetto, il frutto del loro ventre. Oltre a questo filo narrante, questo romanzo vuole raccontare, ai più giovani, i disagi e la sofferenza in cui noi tutti siamo stati costretti a vivere, o a cercare di sopravvivere, durante gli orrori della seconda guerra mondiale. La narrazione si snoda su più livelli e affronta temi diversi, sia sociali sia sociologici. Comprende numerose persone realmente esistite e poche altre di fantasia. É sempre difficile, talvolta impossibile, tracciare una netta linea di demarcazione tra la storia e la fiction. Tutti, o quasi, gli episodi narrati sono realmente accaduti mentre sia la vita, sia la storia d’amore del personaggio principale (la voce narrante), sono un espediente letterario per consentire di descrivere, senza stancare il lettore e senza appesantire il testo, le traversie e le sofferenze di un periodo della nostra storia che si spera non debba mai più ripetersi.

 

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Intervista a Sergio Bertoni

Dopo diversi mesi pubblico una nuova intervista a un bravo autore self, Sergio Bertoni. I suoi scritti sono pubblicati sia in formato ebook che cartaceo sullo store di amazon. Oltre a testi di narrativa, Sergio ha pubblicato anche un interessantissimo saggio su Candida: La crisi delle certezze e dei canoni comportamentali in: “CANDIDA” di George Bernard Shaw, che analizza in modo approfondito quest’opera di Shaw e che ho apprezzato molto.

  1. Perché scrivi? Qual è la molla che ti spinge a farlo?

Sembra una domanda facile, ma non lo è. Quando ero ragazzo avevo molta fantasia, mi piaceva disegnare e creare delle storie a fumetti per divertire i miei fratelli più piccoli, e mi piaceva scrivere racconti fantastici, poesie, novelle, ed anche poemi eroi-comici. Tutte cose ormai perse, scomparse nei meandri del tempo. Ricordo che a scuola il mio giorno più sereno e tranquillo era quello del compito di italiano. Sviluppare un tema, creare una storia, non era per me alcun problema. La letteratura è sempre stata la mia passione, anche quando andavo a scuola divoravo, non appena comprate, quelle bellissime antologie che si pubblicavano allora. Ho adorato l’Iliade, nella traduzione di Monti, e ne ricordo ancora interi brani a memoria. Al liceo scrissi un poemetto in endecasillabi sulla caduta dell’Olimpo e la morte degli Dei e lo pubblicai sul giornalino scolastico.
Nel corso degli anni iniziai alcune sporadiche collaborazioni con giornali e riviste, inviando brevi racconti, spesso surreali e fantastici, frequentemente pubblicati da giornali come “La Domenica del Corriere” o “Il Travasetto” che era un giornale umoristico aperto alla collaborazione dei dilettanti. Qualche racconto di fantascienza mi fu anche pubblicato in un volume della serie “I Romanzi di Urania”. Che cosa mi spingesse a farlo e quale fosse la molla non saprei dirlo: forse la soddisfazione di vedere il mio nome stampato da qualche parte, o forse il desiderio di comunicare e di aprirmi al mondo, nonostante il mio carattere piuttosto chiuso e schivo.cover Paride Passacantando SB

  1. Perché la scelta di scrivere spesso storie ambientate nel passato (più o meno lontano)?

Perché, secondo me, la principale caratteristica del genere umano è la memoria. E della memoria fa parte, inscindibile e formativa, la conoscenza di ciò che siamo e di ciò che fummo, sia quando fa parte del proprio vissuto, sia quando si arricchisce degli infiniti eventi del nostro passato che hanno contribuito a formare il nostro presente.

  1. Da cosa prendi spunto per le tue storie?

Talvolta dalla vita vera, da episodi ed esperienze realmente vissute, cercando, ovviamente, di condire il tutto anche con elementi di cui sono venuto a conoscenza attraverso i racconti di altre persone. Lo scopo è quello di far conoscere, ai miei giovani lettori, come si viveva e quali problemi si era costretti ad affrontare quotidianamente nel corso di eventi che, ormai, fanno solo parte, e non sempre, di ciò che si legge nei libri di storia o in alcuni racconti autobiografici.

  1. Cosa ti resta più difficile nello scrivere? Ad esempio l’inizio, la fine, la revisione…

Credo che la cosa più difficile sia l’inizio, dar vita ad una nuova vicenda, a qualcosa che possa interessare e incuriosire. Di solito inizio a scrivere di getto senza avere una scaletta e, talvolta, senza neppure sapere che cosa faranno i miei personaggi che, spesso, è come se prendessero vita e si muovessero ed agissero di loro volontà.
La seconda cosa più difficile è la revisione. Il testo, riletto a distanza di tempo, non mi soddisfa mai, e passo giornate intere a rivedere, correggere, modificare ed ampliare.

  1. Cosa ti entusiasma di più nella scrittura?

Forse il momento iniziale, quello in cui ritengo che il mio lavoro sia finito e provvedo a pubblicarlo in e-book o in brossura. Entusiasmo che talvolta scende sotto terra quando mi capita di leggere recensioni molto negative. o quando mi rendo conto che il lavoro è tutt’altro che perfetto, e che necessita di essere completamente rivisto e rifatto.

  1. Cosa cerchi o pensi di comunicare o condividere con i tuoi lettori?

Bella domanda! Forse, in quest’epoca così problematica, un po’ di serenità o di fiducia? Purtroppo pochissimi traggono frutto dalle esperienze altrui; la storia insegnerebbe moltissimo se le persone fossero disponibili a imparare. Ai giovani raccomanderei di non scoraggiarsi, di non cedere mai, di essere creativi e di sforzarsi a diventare imprenditori di se stessi. Di cogliere al volo ogni opportunità che, anche se inferiore alle loro aspettative, non potrà che arricchire la loro esperienza e rafforzare il loro carattere. Credo che la mia maggiore soddisfazione sia quando riesco a regalare al lettore un sorriso, oppure qualche ora di svago. Cerco sempre di non avere intendimenti prevalentemente didascalici, sperando comunque di essere riuscito a trasmettere curiosità e interesse sugli argomenti trattati.

  1. Quali sono le tue letture preferite, intese sia come genere che come libri singoli?

Non credo di avere un libro preferito, sono onnivoro, leggo di tutto, purché si tratti di narrativa o storia. Mi attira anche la fantascienza, la fantasy e il paranormale, ho adorato il ciclo di libri di Asimov, ma fin da bambino sono passato dai libri del dimenticato Luciano Zuccoli, al “Decamerone”, alle “Mille e una notte”, ai libri di Merežkovskij: “La morte degli dei”, e “La resurrezione degli dei”, senza dimenticare Tolstòj, Márquez, Poe, King e centinaia di altri autori. Ovviamente non trascuro il genere poliziesco, i cosiddetti “gialli”, e ho trovato molto interessante l’ultimo che ho letto: “La condanna del sangue”, dell’ormai non più esordiente autore napoletano Maurizio De Giovanni. Purtroppo, per mia vergogna, il libro che non sono mai riuscito a terminare è considerato il più importante della letteratura del 20° secolo: “l’Ulisse” di J. Joyce. Ecco, questo non è il mio genere, l’ho trovato molto difficile, e forse non finirò di leggerlo mai.

  1. Progetti per il futuro, relativamente alla scrittura e dintorni?

Non saprei, probabilmente comincio a sentirmi troppo vecchio e stanco. Ho da poco pubblicato il mio ultimo lavoro: “L’intruso” che, fortunatamente, ha ricevuto delle ottime recensioni e che spero possa, in futuro, conseguire una maggiore diffusione. Le problematiche trattate che vanno dai difficili rapporti, che talvolta si instaurano tra genitori e figli, alle poco conosciute vicende e problematiche di vita vissuta, durante l’ultima guerra mondiale, credo possano indurre parecchie persone ad avere qualche serio motivo di riflessione.

  1. Da quanto tempo scrivi?

Trascurando le fasi sperimentali di cui ho parlato prima, credo che i miei primi romanzi e racconti risalgano ad una quindicina di anni fa.

  1. Trovi stimolante, utile, piacevole la collaborazione con colleghi o preferisci evitarla?
    La ritengo assolutamente indispensabile. Ho avuto la fortuna di entrare in contatto con persone appassionate alla scrittura, dotate di grandissima cultura ed esperienza. La collaborazione e lo scambio di consigli, suggerimenti, risoluzione di problemi di carattere specifico, o generale, sono stati elementi fondamentali, graditissimi e picover Intruso SBacevoli.

  2. Leggere e scrivere: trovi che siano attività o, meglio, passioni connesse oppure per te sono interessi nettamente separati?

Si può leggere senza aver scritto nulla, ma non si può scrivere senza aver avuto la passione della lettura, e senza aver avuto il piacere di nutrire le proprie capacità con la lettura di almeno qualche centinaio di libri.

  1. Una domanda a cui ti piacerebbe rispondere che non ti ho fatto?

Meno male che mi si chiede la domanda ma non necessariamente la risposta. A costo di essere macabro, ma sincero, dirò che alla mia età ci si chiede quando e come avverrà il fatidico momento finale, e che cosa potrebbe esserci dopo (ammesso che ci sia). Ovviamente nessuno lo può dire, anche se forse può essere di qualche conforto la legge scientifica di Lavoisier che nulla si crea e nulla si distrugge. Tutto si trasforma. Si, ma in che cosa? Resta il più grande mistero, o la più grande speranza, che affligge, o che si sforza di confortare l’umanità.