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2015: i libri ed ebook che mi sono piaciuti di più

x post top list 2015 con testo

La mia top list dei libri che mi sono piaciuti di più fra quelli che ho letto nel 2015, in ordine alfabetico di autore.

Ray Bradbury * L’estate incantata

Beppe Fenoglio * Una questione privata

Andrè Gide * I falsari (vedi anche I falsari, citazioni)

Corrado Sobrero * Il canto della balena

Anche quest’anno ho letto molti ebook, la maggior parte dei quali di autori self; quasi tutti erano di buona qualità, qui sotto elenco, in ordine sparso, quelli che mi sono sembrati migliori o più interessanti.

Noemi Gastaldi * Il canto delle forze ancestrali (Oltre i confini vol. 3)

Flaminia Mancinelli * Omicidi all’ombra del Vaticano

Wirton Arvel * Vagabondando fra le stelle

Wally G. Fin * Cinque anni in Australia

Mario Pacchiarotti * Teutovirus

Dominique Valton * Il quaderno di Didine

Sergio Bertoni * La crisi delle certezze e dei canoni comportamentali in: “CANDIDA” di George Bernard Shaw

L’autrice self di cui ho letto più romanzi è Marialuisa Moro, che ha al suo attivo diversi thriller e noir di ottima qualità.


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Beppe Fenoglio, Una questione privata

Questo breve romanzo di Beppe Fenoglio mi ha riportata indietro nel tempo, a quando, poco più che adolescente, ho letto altre sue opere, fra cui “Il partigiano Johnny” e “I ventitré giorni della città di Alba”. Il tuffo nel passato è stato doppio, perché oltre a ricordare la me di allora, ho ritrovato una scrittura e dei temi che nei romanzi di adesso (e sì che sono trascorse solo alcune decine di anni dal 1963, anno di pubblicazione, postuma, di “Una questione privata”) non ci sono.

Forse è una scrittura meno moderna o forse solo più colta e più poetica. Spiego cosa intendo con un esempio, una parte della descrizione del protagonista:

Milton era un brutto: alto, scarno, curvo di spalle. Aveva la pelle spessa e pallidissima, ma capace di infoscarsi al minimo cambiamento di luce o di umore. A ventidue anni, già aveva ai lati della bocca due forti pieghe amare, e la fronte profondamente incisa per l’abitudine di stare quasi di continuo aggrottato. I capelli erano castani, ma mesi di pioggia e di polvere li avevano ridotti alla più vile gradazione di biondo. All’attivo aveva solamente gli occhi, tristi e ironici, duri e ansiosi, che la ragazza meno favorevole avrebbe giudicato più che notevoli. Aveva gambe lunghe e magre, cavalline, che gli consentivano un passo esteso, rapido e composto.

Sono certi vocaboli che adesso è raro incontrare in un testo a dare alle pagine di Fenoglio (e, nella mia memoria, anche a quelle di Pavese, Pratolini e molti altri scrittori della prima metà del secolo ormai scorso) una diversa sonorità, pur se si legge in silenzio, com’è normale, un ritmo particolare.

Il romanzo racconta di Milton, un partigiano badogliano, degli azzurri cioè, in contrapposizione ai rossi, di matrice comunista, e del suo amore per Fulvia, una ragazza benestante torinese. La vicenda si svolge in quattro giorni, una breve e drammatica odissea personale di Milton alla ricerca di una verità sui rapporti di Fulvia e Giorgio, un amico comune, anche lui partigiano.

Passando vicino alla villa di campagna in cui abitava Fulvia prima dell’armistizio e ormai vuota, Milton si ferma per rivederla e ne visita l’interno con la cameriera, che lo conosce e che parla con lui del tempo che trascorreva con la ragazza e gli racconta delle visite che Giorgio le faceva dopo che lui, Milton, era partito come soldato.

Una volta lasciata la villa Milton ha un solo pensiero: trovare Giorgio per sapere da lui che rapporto aveva con Fulvia, se lei era innamorata di lui e se avevano fatto l’amore, come le parole della cameriera gli hanno lasciato supporre.

Rientrato a Treiso, paese vicino ad Alba dove si trova il presidio partigiano a cui appartiene, Milton ottiene dal suo comandante, Leo, il permesso di recarsi il giorno successivo al paese vicino in cui si trova il gruppo di Giorgio.

Scopre però che Giorgio è stato fatto prigioniero dall’esercito fascista e, probabilmente, verrà fucilato molto presto. La sola possibilità di salvarlo è uno scambio di prigionieri, ma le brigate partigiane della zona, azzurre o rosse che siano, non ne hanno. Milton allora decide di provare a catturare un soldato nemico e, dopo tanto camminare sotto la pioggia e nel fango, ci riesce. Quando l’uomo, non credendo di servire solo per uno scambio, cerca di fuggire, Milton si vede costretto ad ucciderlo.

Il giorno dopo si dirige verso la villa per farsi “ripetere tutto per filo e per segno” dalla cameriera e togliersi il dubbio che lo tormenta. Alla villa, però, ci sono soldati dovunque e a Milton non resta che fuggire. E corre via, cercando di scansare le pallottole, scivolando nel fango. E corre, corre. Sfugge ai soldati ma ancora corre. Fino che crolla.

La storia è pervasa di malinconia e dalla consapevolezza che il dubbio di Milton, in realtà, sia quasi una certezza. Ma c’è anche la determinazione del giovane che, per avere una risposta sicura, tenta un cosa quasi impossibile come quella di fare tutto da solo un prigioniero da scambiare con l’amico. E poi ci sono la campagna, la nebbia, il fango, la pioggia, i rifugi di fortuna in cui trascorrono le notti i partigiani, il poco cibo, gli abiti sporchi, il freddo. Il mondo in cui si muove Milton è reso in modo vivo, sembra di vederli e sentirli, quei giovani resi vecchi dall’esperienza e dalla probabilità che vecchi davvero non diventeranno, consci dell’ineluttabilità della scelta compiuta e della lotta intrapresa. Così la questione privata di Milton pare una cosa assurda, in un momento come quello: come si può pensare all’amore quando si deve vivere nascosti, quando si deve combattere? Ma non lo è, assurda. Perché è per quello, cioè per un amore, per un luogo in cui vivere in pace e magari ascoltare Over The rainbow, il disco che Milton aveva regalato a Fulvia sacrificando tre giorni di sigarette per acquistarlo, che i partigiani combattono. Combattono e muoiono per la vita, e l’amore, un amore come quello di Milton per Fulvia è vita.

 

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Libri letti nel mese di Marzo 2015

Ecco l’elenco dei libri letti in Marzo.

fiori gialli

La sirena” di Camilla Läckberg

Un giallo ambientato a Fiällbacka, Svezia. Ben scritto e ben costruito, indubbiamente. Devo però dire che, per l’ambientazione, trovo inevitabile fare un confronto con i romanzi di Henning Mankell e questi risultano, secondo me, di gran lunga più complessi e profondi.

La storia narrata dalla Läckberg ha le sue radici nel passato, in un dramma quasi dimenticato che la pubblicazione del romanzo “La sirena”, scritto da un giovane e promettente autore, porta nuovamente alla luce e che coinvolge un gruppo di quattro amici, uno dei quali è lo scrittore stesso, ai quali vengono recapitate minacciose lettere anonime.

La narrazione delle vicende procede alternando brevi episodi del passato e gli avvenimenti delittuosi del presente, per svelare alla fine la soluzione del mistero.

Una questione privata” di Beppe Fenoglio

Una storia d’amore, o meglio l’amore di un partigiano, Milton, rivissuto e sofferto nel dubbio che l’amata invece amasse un amico. Un’odissea di quattro giorni alla ricerca dell’amico che, rispondendo a una domanda, potrebbe confermare o dissipare il dubbio. Una riflessione più approfondita sul romanzo, bello, a questo link.

Deathdoc” di Eugenia Guerrieri

Il romanzo è originale nell’argomento e nell’ambientazione, si svolge infatti per lo più in un cimitero, pur non avendo niente a che fare con il genere horror, e il protagonista è proprio il custode del cimitero.

Il canto delle forze ancestrali, Oltre i confini volume 3” di Noemi Gastaldi

Se i primi due episodi della saga fantasy erano intriganti questo conclusivo lo è ancora di più: la consapevolezza di essere all’atto finale e decisivo che pervade tutti i personaggi coinvolge fino da subito anche il lettore, inducendolo a procedere nella lettura per sapere cosa succederà pagina dopo pagina.

Il mondo oltre creato dall’autrice e le sue interazioni con il mondo quotidiano risultano credibili e coerenti, i personaggi, sia quelli già conosciuti che quelli nuovi, sono ben disegnati ed evolvono con il trascorrere del tempo e le vicende che vivono. In particolare la protagonista, Lucilla, di volume in volume, assume sempre più consapevolezza di sé e dei suoi poteri di Viator e di ciò che questo comporta.

Le illustrazioni raffinate di Nicolò Mulè, sulle copertine e anche all’interno dei romanzi, danno un’ulteriore nota di originalità.

Post concluso: Marzo è finito <–

 

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Almanacco: scrittori nati il giorno 1 marzo

Marco Valerio Marziale

(40 – 104), poeta romano.
Ricordi di scuola.

Beppe Fenoglio

(1922 – 1963), scrittore, partigiano e traduttore italiano.
Di lui ho letto diverse cose, tutte oltre trent’anni fa, fra cui “Il partigiano Johnny”, che ho amato moltissimo e, di recente, “Una questione privata“, che ho trovato altrettanto bello.