Pubblicato in: Libri

Sfida alla morte – I. Maslowski e O. Sechan * Impressioni di lettura

(Titolo originale “Défi à la mort”, non ho trovato il nome del traduttore; originale pubblicato nel 1952; edizione italiana da me letta: I capolavori dei gialli Mondadori, 21 gennaio 1962)

Ho ritrovato tempo fa questo giallo, a cui manca la copertina finale; è vecchio e ingiallito e penso che (per quanto mi dispiaccia) lo getterò via, perché in queste condizioni non è nemmeno regalabile (ammesso di trovare qualcuno a cui regalare un vecchio giallo…).

Ho deciso di leggerlo (o rileggerlo, non ricordo se decenni fa lo avevo già preso in mano). Mi sono detta che almeno questo lo meritava, prima di fare una brutta fine… (che comunque ancora non ha fatto: avrò il coraggio di buttarlo via?)

Si tratta di un giallo abbastanza classico, anche se un poco d’azione, che si svolge negli Stati Uniti e che è raccontato in prima persona dal protagonista, David Farrow.

Il trentenne David, non riuscendo a trovare un lavoro, dopo essere stato due anni in prigione per un ricatto (per il quale era innocente), fa pubblicare un annuncio in cui si dichiara disposto a fare qualunque tipo di lavoro, anche pericoloso.

Poco dopo viene contattato per telefono e gli viene fissato un appuntamento per l’indomani. Naturalmente, come il lettore sa già, David finisce in una trappola: nella casa in cui si reca secondo le indicazioni ricevute trova il cadavere di una donna, morta da poco; subito dopo riceve una botta in testa che lo fa svenire. Quando si risveglia fugge ma viene comunque identificato dalla polizia, arrestato e condannato per il delitto. Mentre lo trasferiscono in auto da una prigione a un’altra (è stato condannato a morte) riesce a fuggire e, aiutato dall’amico giornalista Sam Pollock indaga per scoprire il vero assassino: è questo infatti, il solo modo che ha per dimostrare la sua innocenza. Le sue ricerche sono complicate dal fatto che è ricercato dalla polizia e dall’essere in qualche modo controllato dal vero omicida, che uccide le persone con cui lui va a parlare…

Finale, ovvero colpevole, che non sorprende gran che, un giallo più o meno nella norma. Leggendolo immaginavo le scene, i movimenti del protagonista e degli altri personaggi, quasi vedevo un film, forse perché mi ricordava vecchi telefilm o film visti in tivù.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.